venerdì 27 gennaio 2012

Mi fa male il mondo

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
e non riesco a trovar le parole per chiarire a me stesso, e anche al mondo,
cos'è che fa male...
Mi fa male... quando mi guardo allo specchio.
Mi fa male il futuro dell'Italia, dell'Europa, del mondo.
Mi fa male l'immanente destino del pianeta Terra minacciato dal grande buco nell'ozono, dall'effetto serra, e da tutte quelle tragedie che al momento poi... a dir la verità... non mi fanno mica tanto male.
Mi fanno male gli spot. Mi fanno male, Dio bono, i culi nudi, le tette, le cosce, e tutti quei figoni sprecati per il Campari Soda!
Mi fanno male i fax, i telefonini, i computer, e la realtà virtuale... anche se non so cos'è.
Mi fa male l'ignoranza, sia quella di andata che quella di ritorno.
Mi fa male la carta stampata, gli editori... tutti.
Mi fa male che qualsiasi deficiente scriva un libro. E poi lo promuove, firma la copertina, entra in classifica.
Mi fa male chi crede che ci sia ancora qualcuno che pensa agli altri.
Mi fanno male quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali. Mi fa male non capire perché a parità di industriali stramiliardari, un operaio tedesco guadagna 2.800.000 lire al mese ed uno italiano 1.400.000. Ma l'altro 1.400.000, dov'è che va a finire?
Mi fanno male i ladri, quelli privati ma anche quelli di Stato. Mi fa bene quando li prendono, quando li arrestano, quando viene fuori tutto quello che sapevamo! Dopo un po' però mi annoio.
Mi fa male… mi fa male accendere la televisione, stare lì davanti e non riuscire a spegnerla, vedere fino a che punto... non c'è fondo, non c'è fondo. La gente che telefona, gli sponsor, i giochini demenziali, i presentatori che ridono. E le dentiere, gli assorbenti, i preservativi, i Gabibbi, belli spigliati, spiritosi, tutti completamente a loro agio... che si infilano le dita nelle orecchie e che si grattano i coglìoni. Sì, tutti questi geniali opinionisti... che litigano, gridano, si insultano... questi coraggiosi leccaculo travestiti da ribelli!
Mi fa male, mi fa male che si parli fino alla nausea di quante reti... una a te, una a me.... pubbliche, private... e le commissioni, i garanti, i regolamenti... senza mai parlare di quella valanga di merda che ogni giorno mi entra in casa!
Mi fa male la violenza. Mi fa male la sopraffazione, la prepotenza, l'ingiustizia.
Mi fa male la Sicilia. Magari mi facesse male solo la Sicilia. Mi fa male anche la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, il Veneto. Roma! Mi fa male che 'tutto' sia mafia.
Mi fa male chi muore in Jugoslavia. Chi muore in Somalia, in Ruanda, in Palestina. Mi fa male chi muore.
Mi fa male chi specula sulla vita della gente. Sì, quelle brave persone che ti fanno fare le analisi, anche se non ne hai bisogno, e ti mandano dall'amico specialista, tutto un giro, uno scambio d'affari, una grande abbuffata di pazienti. Sì, tutti quegli avvoltoi che si buttano sui moribondi per tirargli fuori gli ultimi spiccioli: i chirurghi dal taglio facile e redditizio... quelli che tagliano tutto, gambe, braccia... e quando non ne hanno abbastanza... testicoli, ovaie, seni, uteri! Che gliene frega di un utero in più o in meno!
Certo, mi fa male il cancro. Ma mi fa più male che il cancro sia il più grosso affare economico del secolo.
Mi fa male qualsiasi tipo di potere, quello conosciuto, ma anche quello sconosciuto, sotterraneo, che poi è il vero potere. Personaggi misteriosi che tirano le fila di un meccanismo invisibile, talmente al di sopra di noi da farci sentire legittimamente esclusi.
Mi fa male la democrazia, questa democrazia che è l'unica che io conosco.
Mi fa male la prima repubblica, la seconda, la terza, la quarta.
Mi fanno male i politici, più che altro… tutti, sempre più viscidi, sempre più brutti. Mi fanno male gli imbecilli, i ruffiani. Tutti, tutti, l'abbiamo sempre preso nel culo... da quelli di prima, da quelli di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica.
E mi fa male che ci sia qualcuno che crede ancora che 'loro' facciano qualcosa per noi, per le nostre famiglie, per il nostro futuro. No, non c'è una scelta, una scelta politica che sia fatta pensando a cosa serve al Paese. No, solo quello che conviene di più al gruppo, al partito... Per contare di più, per avere più potere. Certo, lo fanno solo per se stessi, per il loro schifosissimo interesse personale. Farebbero qualsiasi cosa, venderebbero i colleghi, gli amici, i figli. Cambierebbero colore, nome, nazionalità, darebbero delle coltellate ai compagni di partito pur di fottergli il posto. Non c'è più niente che assomigli all'esilio, alle lotte, alla galera. C'è solo l'egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il denaro, il potere, l'avidità più schifosa!
E voi credete ancora che contino le idee? Ma quali idee...
La cosa che mi fa più male è vedere i nostri figli con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno.
E mi fa ancora più male sentire che la colpa è anche nostra. Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo potuto lasciare quello che abbiamo dimenticato di combattere e quello che abbiamo dimenticato di sognare. Una sconfitta definitiva?... No, non credo proprio.
Se è vero che questa è la nostra realtà, guardarla in faccia non può far male a nessuno. Basta non farsi prendere dalla stupidità dello sconforto. Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo, magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dalle insofferenze comuni, dal nostro rifiuto.
Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo. Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo.


Giorgio Gaber

2 commenti:

  1. Giorgetto la sapeva lunga....
    bisogna guardare in se stessi,
    recuperare un po di buon senso, e guardare al domani con un poco di ottimismo.....

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    1. Beh, è iniziata una nuova settimana... vogliamo cominciarla con un "buongiorno per tutto il giorno?"... accompagnato da un etciù!

      Baciotto

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