domenica 15 aprile 2012

Portare pazienza

“In occasione di un pranzo di gala il cardinale tedesco Michael von Faulhaber (1869-1952) venne a trovarsi accanto al celebre Albert Einstein (1879-1955). A un certo punto, durante la conversazione, lo scienziato si rivolse all’uomo di Chiesa: «Cosa direbbe, eminenza, se noi matematici con un procedimento inconfutabile dimostrassimo che Dio non esiste?». Il cardinale: «Con pazienza aspetterei il momento in cui scoprirete il vostro errore».
Tutti noi siamo costretti ad aspettare con pazienza. Non solo davanti a qualche sportello, ma anche e soprattutto nella vita. Aspettiamo l’autobus o il treno, il postino o il medico; aspettiamo che ci servano al ristorante, che arrivi la pioggia o il sole, una buona notizia, una telefonata, una parola di conforto. Soprattutto, restiamo in attesa della felicità.
Chi non sa aspettare rischia di fallire uno scopo, va incontro a inutili difficoltà, si lascia sfuggire più di una buona occasione, deve chiedere cento volte scusa per certe azioni affrettate e sconsiderate [...].
Davvero, tutti dobbiamo vivere di pazienza! Pazientare, saper attendere è un inconfondibile segno di maturità. La persona paziente esprime serena padronanza di sé. Sa che ad ogni inizio le cose non rivelano ancora tutte le loro future possibilità di sviluppo, e tanto meno il risultato finale. Per questo non cede facilmente allo sconforto, a dispetto di tutte le incertezze e difficoltà che la vita può presentare. Avanza passo dopo passo, sfrutta ogni residua possibilità, si nutre di moderato ottimismo...
[...]
La pazienza è un’arte, una virtù da apprendere e praticare.”

(Reinhard Abeln)

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