domenica 25 novembre 2012

Così vorrei essere, ideale...

Vorrei essere una donna vera. Vorrei essere una donna discreta ma irresistibile. Di quelle che anche le altre donne la riconoscono e la ammirano. Una che ha l'allure, qualunque cosa significhi. Una che dovunque la mettono trova sempre il suo posto, che non chiede il permesso ma non sfonda le porte a spallate. Se mai, le apre con un battito di ciglia - nel caso, mi metterò un mascara potentissimo.
Vorrei essere una donna che sa qual è il limite e se non lo oltrepassa è per puro buongusto. Ma se lo fa, accidenti, lo fa in grandissimo stile. Una che arrossisce solo per amore e mai più per imbarazzo.
Voglio sentirmi una regina nelle seguenti situazioni estreme: alle sette e mezza del mattino, senza un filo di trucco e con le righe del cuscino stampate sulla faccia; dopo aver dato lo straccio per tutta casa alle due di notte, in preda a inutili complessi di inferiorità verso le casalinghe degli sport televisivi; mentre arranco verso la casa con le borse della spesa da cui spunta una confezione da venti di carta igienica, marca economica. E a fine serata, dopo una cena romantica durante la quale il mio uomo mi ha fissata per ore con tutto lo stupore del mondo e a me non sembra vero, non mi sembra mai di meritarmelo.
Ma soprattutto: voglio sentirmi perfetta quando nessuno mi vede. Perfetta anche quando sono sgangherata, perchè la perfezione in fondo ha pur bisogno di accenti, se no è noiosa.
Voglio sentirmi completa, perchè dopo anni sarei un po' stanca di pensare un giorno sì e l'altro pure che mi manca sempre un pezzo. Voglio prendere tutto quello che sono, mescolarlo e scoprire che salta fuori un bellissimo ritratto. Sarò come la donna di una quadro di Picasso, che siccome ha un occhio dritto e uno storto, allora vale miliardi. Rivoglio un'epoca in cui le opere d'arte qualcuno ancora le apprezza.
Poi rivoglio le gonne larghe, con l'aria che s'infila su per le gambe e voglio che un urbanista progetti solo per me milli tombini spunta-vento così che io possa passarci sopra e giocare a fare Marilyn.
Voglio camminare per strada e sentire che tutti si voltano. E quelli che non si voltano mi vedano lo stesso.
Voglio essere moglie, madre, amante, casalinga, brava cuoca e un'ottima professionista, selvaggia e inappuntabile, forte e fragile, perfetta e naturale, morbida e solida. E che sembri che ci sono nata, mica diventata.
Una donna elegante dentro. Una così, che non ha bisogno di ferire per lasciare il segno. Nè di essere ferita.

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