Nei miti antichi si parla di sacerdotesse, profetesse, sibille che emanano oracoli mescolando a casaccio le parole. L'essenza del mistero ispirato consiste, secondo quel genere di miti, nella combinazione della parole; che era poi anche la paraculata dell'oracolo stesso, perché se poi non si avverava potevi giustificarti che l'avevi interpretato male. Il più noto esempio di oracolo combinatorio è la risposta della Sibilla all'eroe che le chiede se vincerà la guerra. La dea risponde con le seguenti parole: battaglia, vivo, dalla, tornerai, temi, non. Che, ognuno lo capisce, può significare le due cose a seconda all'ordine che si sceglie di dare alle parole.
Perché mettere le parole nel giusto ordine è importante. E la licenza poetica di articolare frasi sconnesse non è concessa se non sei, appunto, una sacerdotessa, profetessa o sibilla del mito. La venditrice ambulante che aveva il suo banchetto sul lungomare di quest'estate, forse ci si sentiva un po' profetessa. Perché a publicizzare la sua attività campeggiava un cartello giallo con la seguente frase scritta a caratteri cubitali neri: si eseguono braccialetti col nome al momento.
Nel senso che se poi tu un momento dopo cambi nome, puoi fare un altro braccialetto.
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