Tutte le cose sgradevoli che ci succedono nella vita - figure ridicole, gesti inconsulti, lapsus di ogni virtù - devono essere considerate come semplici incidenti esterni, incapaci di arrivare fino alla sostanza dell'anima. Sopportiamoli come mal di denti, calli della vita, cose che ci disturbano, che sono estranee anche se sono nostre, che hanno il compito di rivelare la nostra vita organica e riguardano soltanto la nostra biologia.
Se raggiungiamo questo atteggiamento che è, in altro modo, quello dei mistici, saremo al riparo non solo dal mondo, ma anche da noi stessi, perché avremo vinto ciò che sta fuori di noi, che è altro, che è il nostro contrario e dunque nostro nemico.
Essere noi significa non avere niente a che vedere con le cose esterne che crollano, anche se crollano su ciò che noi siamo per esse.
La vita deve essere per i migliori un sogno che rifiuta i confronti.
So che me ne pentirò. Ma preferisco ritrovarmi pentita che sapermi vulnerabile. Non dico che sarà facile. Ma stavolta voglio provarci per davvero.
Nessun commento:
Posta un commento
Pensieri