Ognuno sceglie la tonalità con cui raccontare la propria storia; a me piacerebbe la chiarezza durevole di una stampa su platino, ma niente nel mio destino possiede tale luminoso requisito. Vivo tra gradazioni sfumate, velati misteri, incertezze; la tonalità con cui raccontare la mia vita si accorda meglio a quella di un ritratto in seppia...
Devo chiedermi scusa. Per la poca cura di me. Per le illusioni. Per le repressioni. Per gli occhi malconci. Per lo stomaco disintegrato. Per le gambe tremanti. Per le labbra spaccate. Per le parole che non escono. Per i pensieri che mi tormentano.
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