Io sono quella che ancora sogna.
Che quando era ‘piccina’ ringraziava ed arrossiva ad ogni complimento, ma non ci credeva.
Quella che quando ha messo l’apparecchio ai denti, non sorrideva più perché aveva paura di non piacere.
Che quando l’ha tolto ha iniziato a regalare sorrisi a chiunque.
Io sono quella che da adolescente non credeva che qualcuno potesse innamorarsi di lei, quella che aveva paura di trovarsi troppo vicina alle labbra di qualcuno.
Sono quella che se le dicevano ‘arriverà la volta buona’, ci sperava tanto, così tanto che una volta caduta dai suoi castelli costruiti sui sogni, si faceva male. Un male cane.
Sono quella che però non ha mai smesso di crederci. All’amore dico.
Sono quella bambina cresciuta ma non troppo, che se le dedicano una canzone, si scioglie per la gioia, ha gli occhi che luccicano.
Sono quella ragazza un po’ malinconica, che ti sorride anche quando le piange il cuore.
Sono quella ragazza che se la guardi negli occhi abbassa lo sguardo perché ha paura di far scoprire il mondo che cela dentro di sé. Che se la guardi troppo le batte forte il cuore e ti allontana.
Sono una ragazza che crede ai piccoli gesti, che ama le sorprese, che si innamorerebbe di chiunque le regalasse una rosa, che le accarezzasse il viso.
Sono una ragazza che ha bisogno di un abbraccio, di un sorriso.
Sono una che ha bisogno d’esser presa per mano e non lasciata più, mai più, ché se cade un’altra volta è consapevole di uccidere la cosa più importante che le rimane: la speranza.
La speranza che ci sia qualcuno in grado di farla vivere.
Che quando era ‘piccina’ ringraziava ed arrossiva ad ogni complimento, ma non ci credeva.
Quella che quando ha messo l’apparecchio ai denti, non sorrideva più perché aveva paura di non piacere.
Che quando l’ha tolto ha iniziato a regalare sorrisi a chiunque.
Io sono quella che da adolescente non credeva che qualcuno potesse innamorarsi di lei, quella che aveva paura di trovarsi troppo vicina alle labbra di qualcuno.
Sono quella che se le dicevano ‘arriverà la volta buona’, ci sperava tanto, così tanto che una volta caduta dai suoi castelli costruiti sui sogni, si faceva male. Un male cane.
Sono quella che però non ha mai smesso di crederci. All’amore dico.
Sono quella bambina cresciuta ma non troppo, che se le dedicano una canzone, si scioglie per la gioia, ha gli occhi che luccicano.
Sono quella ragazza un po’ malinconica, che ti sorride anche quando le piange il cuore.
Sono quella ragazza che se la guardi negli occhi abbassa lo sguardo perché ha paura di far scoprire il mondo che cela dentro di sé. Che se la guardi troppo le batte forte il cuore e ti allontana.
Sono una ragazza che crede ai piccoli gesti, che ama le sorprese, che si innamorerebbe di chiunque le regalasse una rosa, che le accarezzasse il viso.
Sono una ragazza che ha bisogno di un abbraccio, di un sorriso.
Sono una che ha bisogno d’esser presa per mano e non lasciata più, mai più, ché se cade un’altra volta è consapevole di uccidere la cosa più importante che le rimane: la speranza.
La speranza che ci sia qualcuno in grado di farla vivere.
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