Mi piace starmi addosso, guardami, sentirmi. Un modo per dirmi sussurri, svelarmi segreti, nasconderne altri. Quante come me si sentono dentro, e si investono di ruoli capaci di sottrarle a certe brutture che screditano. Tante.
Milioni di visi che potrebbero somigliarci, quando per strada ne scorgiamo quella luce intensa negli occhi che le contraddistingue. Allora ci diciamo madri, sorelle, amiche, donne in piu' modi, donne che non si spaventano, o che della paura hanno superato la porta e chiuso a chiave il ricordo.
Le guerriere scalze che si nutrono e nutrono sembrano superare le piccole veline aggrazziate che sorseggiano bevande senza zucchero, e si sentono minacciate dalla loro stessa ombra quando metteno su i tacchi troppo alti. Le parole cambiano, quando escono dalle loro bocche, e i gesti prendono forme differenti quando a muoversi sono le nostre gambe o le nostre mani.
Le guerriere scalze sanno andarsi a cercare la storia dopo ogni passato, e si inventano la luce dentro i giorni bui, si dicono protagoniste e mai costrette, e vestono il cuore nei mercatini delle emozioni.
Io voglio sentirmi cosi'. In parte lo sono diventata, perchè la crescita comincia sempre da una rovinosa caduta, o da più inciampi, e io come voi ne porto i segni.
Ma ora che amo ascoltarmi nei pensieri, accarezzarmi nell'anima e innamorarmi di questa vita, posso dirmi finalmente fiera di tutta la mia storia. Una guerriera scalza che si nutre e gioca e si spinge fino al cielo più alto per toccare ancora il suo impossibile.
Milioni di visi che potrebbero somigliarci, quando per strada ne scorgiamo quella luce intensa negli occhi che le contraddistingue. Allora ci diciamo madri, sorelle, amiche, donne in piu' modi, donne che non si spaventano, o che della paura hanno superato la porta e chiuso a chiave il ricordo.
Le guerriere scalze che si nutrono e nutrono sembrano superare le piccole veline aggrazziate che sorseggiano bevande senza zucchero, e si sentono minacciate dalla loro stessa ombra quando metteno su i tacchi troppo alti. Le parole cambiano, quando escono dalle loro bocche, e i gesti prendono forme differenti quando a muoversi sono le nostre gambe o le nostre mani.
Le guerriere scalze sanno andarsi a cercare la storia dopo ogni passato, e si inventano la luce dentro i giorni bui, si dicono protagoniste e mai costrette, e vestono il cuore nei mercatini delle emozioni.
Io voglio sentirmi cosi'. In parte lo sono diventata, perchè la crescita comincia sempre da una rovinosa caduta, o da più inciampi, e io come voi ne porto i segni.
Ma ora che amo ascoltarmi nei pensieri, accarezzarmi nell'anima e innamorarmi di questa vita, posso dirmi finalmente fiera di tutta la mia storia. Una guerriera scalza che si nutre e gioca e si spinge fino al cielo più alto per toccare ancora il suo impossibile.
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