Nessuno perderà giammai né il passato né l’avvenire. Infatti, in qual modo sarà possibile levargli quello che non ha? Tu devi quindi rammentarti sempre di queste due cose: la prima, che tutte le cose fin dall’eternità sono uguali, e procedono nella stessa maniera come se fossero chiuse in un cerchio, e che perciò colui il quale le mirasse per cento o duecento anni o per l’eternità non scorgerebbe nessuna differenza; la seconda, che tanto perde colui il quale muore vecchissimo che colui il quale muore giovanissimo, perché è soltanto il presente che ci può essere tolto, dato che soltanto questo possediamo e nessuno può perdere ciò che non possiede.
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