E invece sì: anche io ho fifa. Una fifa che mi fa trepitare quando accetto la sfida, una fifa che mi attanaglia lo stomaco quando prendo la rincorsa, una fifa che mi gela il cuore quando l'atto di coraggio è compiuto e osservo i risultati (i danni, spesso) della mia audacia. Eppure combatto contro questa paura scritta nei geni femminili. Non voglio che soffochi e paralizzi la mia vita. Mi alleno a stanarla e, una volta individuata, la analizzo e tento di neutralizzarla. E' una gran fatica. A volte ci riesco. Altre volte vince lei e mi lascia sfinita, ridotta a uno straccio.
L'unica cosa importante, quando ce ne andremo, saranno le tracce d'amore che avremo lasciato...
giovedì 31 gennaio 2013
Poco... anzi, pochissimo...
Poche cose ho nel mio pugno chiuso.
Lo apro e ve le porgo.
Prendetele, se vi va, altrimenti, volano via:
sono piccolissime cose,
leggerissime e fragilissime.
Sono battiti di ciglia,
ali di farfalle,
bagliori improvvisi di luce argentata..
Lo apro e ve le porgo.
Prendetele, se vi va, altrimenti, volano via:
sono piccolissime cose,
leggerissime e fragilissime.
Sono battiti di ciglia,
ali di farfalle,
bagliori improvvisi di luce argentata..
Quando ti dice di scappare, scappa...
Le ghiandole surrenali reagiscono allo stress rilasciando ormoni che ci allertano e rendono reattivi. Il problema è che l’adrenalina non sa distinguere la semplice agitazione da un vero disastro imminente. Il corpo non conosce la differenza tra la rabbia e l’euforia, tra il panico e il dubbio, tra l’inizio e la fine. Il corpo ti dice semplicemente che devi andartene. A volte lo ignori. Questa è la cosa più comprensibile da fare. Ma altre volte gli dai retta. Devi fidarti del tuo istinto, no? E quando il tuo corpo ti dice di scappare, scappa.
Touch me
Toccare una mente è assai più complicato che toccare un corpo, perché un corpo puoi stringerlo in un letto ma una mente no. Una mente va dove vuole. Quando resta, una mente, vuole darti tutto, vuole darsi davvero.
Com'è... straordinaria la vita
Non rimpiango le mie scelte, solo a volte mi chiedo come sarebbe andata se avessi preso decisioni diverse.
Lasciate che vi faccia una domanda
Il futuro si apre davanti a voi e, che ve ne accorgiate o no, prende forma proprio adesso.
Potete scegliere se addossare la colpa al destino, alla sfortuna, a scelte sbagliate o reagire e combattere!
Nel mondo reale la vita non sarà sempre giusta nei vostri confronti. Purtroppo è così. Ma quasi sempre si raccoglie quello che si semina.
Lasciate che vi faccia una domanda: cos'è peggio, non ottenere quello che si desidera oppure ottenerlo e scoprire che non è abbastanza?
Potete scegliere se addossare la colpa al destino, alla sfortuna, a scelte sbagliate o reagire e combattere!
Nel mondo reale la vita non sarà sempre giusta nei vostri confronti. Purtroppo è così. Ma quasi sempre si raccoglie quello che si semina.
Lasciate che vi faccia una domanda: cos'è peggio, non ottenere quello che si desidera oppure ottenerlo e scoprire che non è abbastanza?
B.g.
Stamattina avrei proprio una tremenda voglia di fare l'amore.........
peccato che il dovere mi chiami, ed io non possa lasciargli un semplice messaggio in segreteria.........
peccato che il dovere mi chiami, ed io non possa lasciargli un semplice messaggio in segreteria.........
mercoledì 30 gennaio 2013
martedì 29 gennaio 2013
Vive sempre, dentro noi...
L’amore non muore mai di morte naturale.
Muore per abbandono, per negligenza, per cecità, per averlo dato per scontato.
Per non essere stato coltivato.
Le omissioni sono più letali degli errori consumati.
Isaaccccc
Ti sarà già capitato di sentir dire frasi come "Tutto torna", "Si raccoglie ciò che si semina", "Quel che dai, ricevi". Ebbene, questi detti descrivono tutti la stessa legge e al tempo stesso un principio universale scoperto dal grande scienziato Sir Isaac Newton.
Tra le scoperte scientifiche di Newton vi sono le leggi fondamentali del moto, una delle quali afferma: "a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria".
Applicando il concetto di gratitudine alla legge di Newton, questa diventa: a ogni azione del dare corrisponde una reazione del ricevere. E la quantità che ricevi è pari alla quantità di gratitudine che hai dato. Ciò significa che basta manifestare gratitudine per innescare la reazione del ricevere! E quanto più sincera e profonda è questa gratitudine, tanto più riceverai.
Tra le scoperte scientifiche di Newton vi sono le leggi fondamentali del moto, una delle quali afferma: "a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria".
Applicando il concetto di gratitudine alla legge di Newton, questa diventa: a ogni azione del dare corrisponde una reazione del ricevere. E la quantità che ricevi è pari alla quantità di gratitudine che hai dato. Ciò significa che basta manifestare gratitudine per innescare la reazione del ricevere! E quanto più sincera e profonda è questa gratitudine, tanto più riceverai.
Destino che parla
Quando il destino, sotto qualsiasi forma, si rivolge direttamente alla nostra individualità, quasi chiamandoci per nome, in fondo all’angoscia e alla paura esiste sempre una specie di attrazione, perché l’uomo non vuole soltanto vivere, vuole anche conoscere fino in fondo e accettare il proprio destino, a costo di esporsi al pericolo e alla distruzione.
Un migliaio e più!
Vorrei ragazze indipendenti, interessanti, idealistiche, gentili, caparbie, originali, divertenti...
C’è un migliaio di cose prima di ‘magre’.
C’è un migliaio di cose prima di ‘magre’.
lunedì 28 gennaio 2013
Se vuoi fare centro dimostragli che sai ascoltare, senza ingannare.
Troppo facile colpire qualcuno quando sai i suoi punti deboli... Ma, ricorda: questa non è bravura, è soltanto furbizia che prima o poi pagherai.
Ciao, a tutti
...lascia l'apparenza e prendi il senso, e ascolta quello che ho qui dentro...
Buonanotte...
Buonanotte...
Almeno tu....
... no, no, shhh.... non cambiare, no ti prego...
siam d'accordo sul fatto che la vita da sola ci prova a metterci di fronte a delle sfide sempre più grandi di noi,
che sembrano e, forse, lo sono, a volte, insormontabili...
e questo ci costringe a doverci limitare nella maggior parte delle occasioni...
ma non farlo, no non farlo mai, mentre i tuoi occhi stanno fissando la verità scritta nel cielo, qualcuno dice nel firmamento...
Non toglierti mai la possibilità di volgere lo sguardo nella direzione delle stelle,
perchè ne abbiamo bisogno,
un maledetto bisogno,
di luce splendente,
di forme familiari e di colori puri...
E se soltanto, a volte, riuscissimo ancora a sentire il profumo del cielo...
del blu del cielo...
come quando eravamo bambini, e tutto questo, sì, era possibile...
Hai mai pensato a quale potrebbe essere questo profumo?
La tua memoria lo custodisce ancora?
A me ricorda un'enorme nuvola di zucchero filato, tanto dolce quanto soffice...
e mi viene voglia di buttarmici a capo fitto,
quando tenere i piedi saldi per terra diventa una sofferenza,
tutte quelle volte che avrei voglia di qualcosa di nuovo...
magari di vedere il mondo a testa in giù,
sotto un'altra prospettiva....
(Ri)trovarsi
…venivano dai più lontani estremi della vita, questo è stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l’universo, e invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo è il meraviglioso - questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, mai – lontani abbastanza – per trovarsi – lo erano quei due, lontani più di chiunque altro…
Alessandro Baricco
Alessandro Baricco
Niente di più, niente di meno: il valore che merita.
Ho fatto un buon proposito alla fine dell'anno scorso, ho detto che mi sarei accontentata di ciò che avresti voluto darmi... bene, ci sto provando, ma, credimi, non è per nulla semplice... non voglio medaglie al valore per questo, ma vorrei che tu dessi valore a questa mia decisione.
L'alba è arrivata da un po'...
L’alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d’un residuo di sogno e d’un principio di pensiero.
domenica 27 gennaio 2013
Nella vita c’è qualcosa di fastidioso, qualcosa contro cui non si può nulla: è impossibile smettere di pensare. Quando ero piccola ci provavo tutte le sere, allungata sul letto, cercavo di fare il vuoto assoluto, scacciavo le idee una dopo l’altra, prima ancora che diventassero parole, le sterminavo alla radice, le annullavo all’origine, ma m’imbattevo sempre nello stesso problema: pensare di smettere di pensare è ancora pensare. E contro questo non si può fare nulla.
Faccio gli scongiuri!
Se riuscirò a sopravvivere alla settimana entrante, allora vorrà dire che mi son fatta gli anticorpi ormai!
Per scrivere...
Per scrivere occorre più coraggio di quanto si pensi. Bisogna lottare contro i mostri interiori, vincere il pudore di se stessi. Scrivere è per i coraggiosi, è mettere nelle mani di un perfetto sconosciuto la tua storia e correre il rischio che la distrugga con una sola parola.
Se vuoi, se vorrai...
Lo so che di solito non abbracci,
però mi chiedevo se io posso abbracciare te,
non importa se ricambi,
ho pensato che siccome sei qui da un po'
e non hai ricevuto neanche un abbraccio da settimane,
forse te ne serve uno.
Mi chinai e lo abbracciai, rigida.
Lui si strinse a me fortissimo,
il contatto fu così sorprendente
e la sua persona minuscola era cosi calda
che respirai forte e cominciai a piangere.
“Gli abbracci fanno molto bene”
disse lui dandomi delle piccole pacche sulla schiena.
“Se vuoi domani te ne dò un altro” …
però mi chiedevo se io posso abbracciare te,
non importa se ricambi,
ho pensato che siccome sei qui da un po'
e non hai ricevuto neanche un abbraccio da settimane,
forse te ne serve uno.
Mi chinai e lo abbracciai, rigida.
Lui si strinse a me fortissimo,
il contatto fu così sorprendente
e la sua persona minuscola era cosi calda
che respirai forte e cominciai a piangere.
“Gli abbracci fanno molto bene”
disse lui dandomi delle piccole pacche sulla schiena.
“Se vuoi domani te ne dò un altro” …
Ti chiederei di guardare con gli occhi del cuore... ma non voglio restare nell'angolo della vita di nessuno...
Perchè abbiamo sempre bisogno di chi non ha bisogno di noi?
Perchè se domani me ne andassi dalla tua vita tu non te ne accorgeresti neppure?
Perchè sapresti sostituirmi con qualunque altra cosa, con qualunque altro pensiero e, ancora peggio, pensando a chiunque altro?
Forse la mia specialità è diventata opaca ai tuoi occhi...
Pazienza, forse preoccuparmi è importante solo per me.
Soltanto io non so niente? E questo non conta niente?
sabato 26 gennaio 2013
venerdì 25 gennaio 2013
Di virtù e di ricordi
Andavo di fantasia, e di ricordi, è quello che ti rimane da fare, alle volte, per salvarti, non c'è più nient'altro. Un trucco da poveri, ma funziona sempre.
Nella vita c'è sempre qualcosa o qualcuno che ci da la speranza di andare avanti, la vita nonostante tutte quei dolori ci offre anche tanti beni... quindi bisogna andare sempre avanti pensando che gli ostacoli vanno superati e che ogni ostacolo incontrato nel percorso della vita è importante perché ci aiuta a non ripetere sempre gli stessi errori... perciò bisogna puntare sempre verso avanti e non smettere mai e poi mai di sognare...
Togliamo da in giro questa voce... che le parole siano soltanto parole!
Ma togliamo da in giro questa voce che le parole siano soltanto parole! Tutti sappiamo il bene ed il male che possono fare, che le persone ci possono fare con queste senza neppure sfiorarci. Farci vedere il paradiso e l'inferno in un attimo, il cielo sereno o la tempesta, e spesso sono soltanto delle parole che aspettiamo quando abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco. Una parola soltanto è in grado di farci tornare nel nostro passato all'istante o farci sognare il nostro futuro, da qui fino alla morte. La parola non è stata inventata per ingannarsi, ma sicuramente per cercare di spiegarsi... e non c'è migliore melodia del ragionevole alternarsi di parole e silenzi per farsi comprendere... che poi tanto ragionevole non lo è più quando tutto questo è necessario per raccontare ciò che ci portiamo dentro... a quel punto sono soltanto emozioni....
giovedì 24 gennaio 2013
Rispondi alla mia lettera...
...che poi, come ben sai, non è mai per me... ma non per questo è meno importante, credimi.
E chi merita di essere difeso...
E una donna non difende chiunque.
Difende solo chi si porta dentro.
mercoledì 23 gennaio 2013
Per tutti i miei domani che verranno...
Vorrei passare un attimo, in un secondo fugace, per augurarti la buona notte ed accarezzare dolcemente i tuoi pensieri, per farti capire che domani sarà già un po' meglio...
Vorrei che qualcuno facesse lo stesso per me...
Vorrei fare un "in bocca al lupo" alla mia audacia, alla mia pazienza, a quei frammenti di cose buone che mi sono rimaste...
Ma poi penso che non so come la prenderesti,
che non sarò io a chiedere perchè non ce n'è bisogno con le persone che mi amano,
e che non c'è bisogno di nessun augurio se all'alba di domani mi alzerò con tanta forza addosso...
Spengo la luce ma non il mio cuore:
se avrai paura del buio, cercami.
Che questo pensiero tocchi la tua anima e quella delle persone che non posso proprio dimenticare.
Te lo dico sottovoce... fidati di me
E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai.
- Hermann Hesse -
- Hermann Hesse -
Ci leggi, Signore, negli occhi almeno...
Ci leggi, Signore, negli occhi
almeno,
nell'acerbità dei muscoli del volto
tesi,
il divenire ineffabile dell'anima,
il nostro struggimento per un bene
che non può giungere oltre
il poverissimo limite del pianto?
Alda Merini
che non può giungere oltre
il poverissimo limite del pianto?
Alda Merini
Buongiorno!
Il fatto che mi basti poco per essere felice non significa che mi accontenti delle briciole. Altrimenti sarei un criceto.
martedì 22 gennaio 2013
Non smettere mai di crederci.
Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui ferma ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.
Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Da qualche parte c’è luce. riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui ferma ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.
Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
Buona notte.
Voglio fermarmi e, come lui, trovare un senso...
Le vere ricchezze della vita non sono in vendita, non le trovi al mercato.
Hanno la luce, ma non la durezza, delle pietre preziose,hanno il calore del fuoco del camino, ma non si consumano,
hanno la bellezza di un fiore, ma non appassiscono...
Come il sole non hanno prezzo, ma rendono la vita degna di esser vissuta.
Hanno la luce, ma non la durezza, delle pietre preziose,hanno il calore del fuoco del camino, ma non si consumano,
hanno la bellezza di un fiore, ma non appassiscono...
Come il sole non hanno prezzo, ma rendono la vita degna di esser vissuta.
Forse tutti siamo un po' strani, nel nostro piccolo...
Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.
lunedì 21 gennaio 2013
Dissetiamoci ....
Bevi alla fonte
del cielo
e del sogno.
Saprai scorgermi.
Mi poggeròsulla ringhiera
apparsa
nel brusìo
di onde chete,
e gioirò
a ogni stella
frusciata
dalle tue ali
di porpora.
Bevi alla fonte
del cielo
e del sogno.
Saprai scorgermi.
Mi poggeròsulla ringhiera
apparsa
nel brusìo
di onde chete,
e gioirò
a ogni stella
frusciata
dalle tue ali
di porpora.
del cielo
e del sogno.
Saprai scorgermi.
Mi poggeròsulla ringhiera
apparsa
nel brusìo
di onde chete,
e gioirò
a ogni stella
frusciata
dalle tue ali
di porpora.
Imparare a scegliere cosa indossare...
Sei uno schianto tu, è il vestito che proprio non va.
Sai cosa ti starebbe bene addosso? Io.
Sai cosa ti starebbe bene addosso? Io.
So' uomini, so' donne!
"Mi piacciono le persone che, quando ti chiedono: "come stai?" te lo chiedono davvero. Mi piacciono quelle persone che ti ascoltano, e che ti ascoltano anche con gli occhi. Mi piacciono le persone che ti guardano negli occhi e sorridono, magari senza un perchè.
Mi piacciono quelle persone...e..."
"Cosa intendi per persona bella?"
"Una persona che abbia umanità negli occhi, con così tanta umiltà da insegnare che non basta una vita per apprenderla. Una persona che anche se non c’è, di tanto in tanto, ti giri indietro per strada perché ti è sembrato di sentirla rispondere a quel pensiero su cui rimugini da giorni."
Mi piacciono quelle persone...e..."
"Cosa intendi per persona bella?"
"Una persona che abbia umanità negli occhi, con così tanta umiltà da insegnare che non basta una vita per apprenderla. Una persona che anche se non c’è, di tanto in tanto, ti giri indietro per strada perché ti è sembrato di sentirla rispondere a quel pensiero su cui rimugini da giorni."
domenica 20 gennaio 2013
Ignoscis mihi?
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s'accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
!!!!!
È molto, molto difficile mettere d’accordo cuore e cervello. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.
Ho imparato che...
Ho imparato che la calma è molto
più destabilizzante della rabbia...
che un sorriso disarma molto
più di un volto corrugato,
ho imparato che il silenziodi fronte ad un'offesa è
un grido che fa tremare la terra.
Ho imparato che come un amore
rifiutato non si perde ma torna
intatto a colui che voleva donarlo,
così accade per la rabbia, le offese...
siamo noi a decidere se farci toccare
o meno da un sentimento,
di qualsiasi sentimento si tratti.
Non importa se stai procedendo
molto lentamente... ciò che importa è
che tu non ti sia fermato.
(Confucio)
più destabilizzante della rabbia...
che un sorriso disarma molto
più di un volto corrugato,
ho imparato che il silenziodi fronte ad un'offesa è
un grido che fa tremare la terra.
Ho imparato che come un amore
rifiutato non si perde ma torna
intatto a colui che voleva donarlo,
così accade per la rabbia, le offese...
siamo noi a decidere se farci toccare
o meno da un sentimento,
di qualsiasi sentimento si tratti.
Non importa se stai procedendo
molto lentamente... ciò che importa è
che tu non ti sia fermato.
(Confucio)
Regalami un sorriso
Tra il sorriso e il pianto, io scelgo il sorriso. Non perchè io abbia solo motivi per ridere, ma perchè sorridendo non penso ai motivi che avrei per piangere…
sabato 19 gennaio 2013
Poiché un sognatore è colui che vede la sua strada solo al chiaro di luna, la sua punizione è vedere l'alba prima del resto del mondo.
Non si può disegnare a matita il proprio futuro. Bisogna tracciare linee nette, definite, nitide. Non si può cancellare la traccia delle nostre azioni, un segno rimarrà sempre e comunque, il foglio non potrebbe tornare in nessun caso immacolato. Allora tanto vale usare una penna dall’inchiosto indelebile, del nostro colore preferito, quello che meglio ci descrive, e imparare ad usarla bene evitando macchie e sbavature... per scrivere al meglio possibile la storia di questa meravigliosa, incredibile, unica vita che abbiamo.
Una sera di gennaio...
Senza ombre nè dubbi
dai gli occhi a quel che vedono
visti da quel che guardano.
Fiducia di cristallo
tra due specchi
ti si perdono gli occhi nella notte
per unire desiderio e risveglio.
(Paul Éluard)
Fiducia di cristallo
tra due specchi
ti si perdono gli occhi nella notte
per unire desiderio e risveglio.
(Paul Éluard)
Adesso....
Adesso facevamo l'amore in modo diverso. Per tanto tempo mi ero abbandonata alla sua guida, alla sua presa di possesso. Poi, avevo imparato anche io a prendere possesso di lui.
B. Schlink
B. Schlink
Anche il sole non lo vedi sempre, eppure c'è....
Non sempre hai bisogno di vedere qualcosa per sapere che c’è.
venerdì 18 gennaio 2013
A modo mio, sorrido...
Quanto tutto questo possa aiutare l'umore e lo spirito, quanto la sicurezza, quanto i desideri, la passione, l'intelletto a riposare...
quanto la facoltà di scelta, tra ciò che per te è bene e male,
le possibilità che include e quelle che esclude...
Sto imparando a ripesare tutto questo...
non so dargli un nome...
ma forse solo così posso imparare ciò che c'è da imparare,
rivalutando,
ad oggi,
con chi sono adesso,
con ciò che voglio,
con ciò che vorrei e sto lottando per ottenere...
probabilmente a modo mio, ma non conosco nessun altro modo per sbagliare,
nè, tanto meno, un altro modo per riuscire...
Non mi sento un'esperta, non lo sono mai stata, sempre che ci sia qualcosa per cui doverlo essere...
o se tutto non può che essere così naturale...
Voglia di baci
Il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri
Pablo Neruda
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri
Pablo Neruda
Non credere a ciò che ti dico: sperimentalo.
Alla fine tutto va messo alla prova: le idee, i propositi, quel che si crede di aver capito e i progressi che si pensa di aver fatto.
E il banco di questa prova è uno solo: la propria vita.
A che serve essere stati seduti sui talloni per ore a meditare se non si è con questo diventati migliori, un po' più distaccati dalle cose del mondo, dai desideri dei sensi, dai bisogni del corpo?
A che vale predicare la non violenza se si continua a profittare del violento sistema dell'economia di mercato?
A che serve aver riflettuto sulla vita e sulla morte se poi, dinanzi a una situazione drammatica, non si fa quel che si è detto tante volte bisognerebbe fare e si finisce invece per ricadere nel vecchio, condizionato modo di reagire?
Facile a parole... poi nei fatti ci vuole coraggio, qualunque sia il tipo d'amore.
Se mi ami, amami tutta:
non per zone di luce o d'ombra.
Amami giorno;
amami notte...
E' alba alla finestra aperta!Se mi ami, non mi ritagliare:
amami tutta...
o non mi amare
(Dulce Maria Loynaz)
non per zone di luce o d'ombra.
Amami giorno;
amami notte...
E' alba alla finestra aperta!Se mi ami, non mi ritagliare:
amami tutta...
o non mi amare
(Dulce Maria Loynaz)
giovedì 17 gennaio 2013
L'amore che doniamo è tutto ciò che abbiamo e che resta oltre il tempo, quando anche i ricordi iniziano a sbiadire....
L’amore è abbastanza grande
da includere una frase letta in un libro,
la linea di un collo visto e desiderato tra la folla,
un viso amato e desiderato al finestrino di un metrò che sfreccia via.
E’ abbastanza grande da includere un amore passato,un amore futuro, un film, un viaggio,
la scena di un sogno, un’allucinazione
una visione.
da includere una frase letta in un libro,
la linea di un collo visto e desiderato tra la folla,
un viso amato e desiderato al finestrino di un metrò che sfreccia via.
E’ abbastanza grande da includere un amore passato,un amore futuro, un film, un viaggio,
la scena di un sogno, un’allucinazione
una visione.
Senza sentimenti cosa saremmo?
Ci sono sentimenti sensati o insensati e quelli insensati forse hanno un senso più profondo.
Li stai a guardare con gli occhi chiusi, perché è così che si vedono i sogni.
Sono le farfalle che ami e per questo non prendi, i fiori che non cogli, annusi e lasci vivere.
Non sciolgono o stringono nodi ma intrecciano fili per stringerne sempre di nuovi con l’anima.
Nessuna banale ragione, non c’è colpa per un sentimento, solo splendore, soltanto amore…
Li stai a guardare con gli occhi chiusi, perché è così che si vedono i sogni.
Sono le farfalle che ami e per questo non prendi, i fiori che non cogli, annusi e lasci vivere.
Non sciolgono o stringono nodi ma intrecciano fili per stringerne sempre di nuovi con l’anima.
Nessuna banale ragione, non c’è colpa per un sentimento, solo splendore, soltanto amore…
C'è crisi anche per avere un posto fisso nel cuore delle persone.
Ero curiosa, sono sempre stata curiosa, in tutto e per tutto, ma ancora di più nella lettura... così, stamattina, presto, molto presto, per un attimo mi sono sentita stanca... la mia mente ha iniziato a girovagare per il mondo, intorno e non: dove il mio sguardo si posava, lei creava un pensiero... "Dovrei mettermi lo smalto... sì, sono giorni che lo dico... è pur vero che sono giorni che aspetti... ". Basta, mi son detta, a volte vorrei che quella frase che mi piace tanto... com'è che diceva? "Insegnami a dimenticarmi di pensare..."... ecco, vorrei che diventasse realtà... ed ho scoperto, con il tempo, che uno dei modi, non dico per staccare la spina del cervello, ma, quanto meno, pensare in maniera alternativa è proprio leggere... così mi sono imbattuta in un articolo scritto da una persona che non conosco, del quale, però, mi ha attratto fortemente il titolo... non so se vi è mai capitato, ma spesso le cose migliori le ho scelte a partire dal titolo... ed anche questa volta è stato così... parlava di una ragazza, o meglio della vita di una ragazza... ma non è questo che mi ha colpito così tanto, quanto il modo in cui era descritta: sembrava un mix perfetto tra la staticità e dinamicità, come quando fai la maionese, finchè mescoli gli ingredienti nel modo e nelle quantità giuste, va tutto bene, anche se spesso poi però ti frega, ed impazzisce... sicuramente sono gli eventi della vita, mi son detta... sono tutte le piccole e grandi cose: tu fai qualcosa, con un'intenzione, con un volere, perchè vorresti qualcosa per te, per gli altri, per quanti ami, per quanti sogni, per quanto preghi, per tutto e per niente... e poi non sai mai come queste cose vengano capite, fino a che profondità vengano considerate, quanto seriamente vengano tenute in conto...
Ecco, stamattina, per l'ennesima mattina, mi sono sentita come quella ragazza, o forse come la maionese, non ricordo più... ma sicuramente mi sono detta queste parole: "cazzo, non è possibile..."... ma non è possibile è quel che vedo io, che magari è pure sbagliato, ma che gli altri non vedono, o scelgono di non vedere... ed io non capisco la differenza quando poi stiamo parlando di un cuore che soffre...
L'unica certezza che rimane di tutto ciò è che non sai mai fino in fondo quale posto occupi nella vita delle persone.
Ecco, stamattina, per l'ennesima mattina, mi sono sentita come quella ragazza, o forse come la maionese, non ricordo più... ma sicuramente mi sono detta queste parole: "cazzo, non è possibile..."... ma non è possibile è quel che vedo io, che magari è pure sbagliato, ma che gli altri non vedono, o scelgono di non vedere... ed io non capisco la differenza quando poi stiamo parlando di un cuore che soffre...
L'unica certezza che rimane di tutto ciò è che non sai mai fino in fondo quale posto occupi nella vita delle persone.
mercoledì 16 gennaio 2013
....capita anche a me...
Io sono fatta così : vivo il mio mondo, dove pochi hanno il permesso di entrare, in modo molto intimo e personale. Spesso mi sento come se dovessi tirare fuori tutto; mi capita, la notte quando non riesco a prendere sonno, di costruire mentalmente cio' che mi renderebbe piu' comprensibile agli altri.
Non sono timida, o almeno non troppo, ma riservata. Il piacere di condividere le belle cose o i tormenti viene sempre superato dalla gelosia con la quale custodisco i miei pensieri; e' una sorta di possesso, quello che ho dentro diventa solo mio. Rendere partecipi gli altri, se non fatto con la persona giusta, fa perdere di significato il mio vissuto, le mie emozioni.
La stessa cosa mi capita con il pianto; ognuno di noi ha dei momenti in cui piangere diventa una necessità, una liberazione, uno sfogo. Probabilmente piango anche io, ma ultimamente, troppo spesso, senza lacrime, senza fare rumore, piango in silenzio. Le persone poco attente, quelle che restano in superficie, mi hanno sempre considerata una menefreghista, scambiando il mio modo di essere, di reagire, per disinteresse.
Mi sono chiesta spesso se non sia il caso di cominciare a cambiare atteggiamento, quanto meno provarci. O forse l'ho appena fatto...
Non sono timida, o almeno non troppo, ma riservata. Il piacere di condividere le belle cose o i tormenti viene sempre superato dalla gelosia con la quale custodisco i miei pensieri; e' una sorta di possesso, quello che ho dentro diventa solo mio. Rendere partecipi gli altri, se non fatto con la persona giusta, fa perdere di significato il mio vissuto, le mie emozioni.
La stessa cosa mi capita con il pianto; ognuno di noi ha dei momenti in cui piangere diventa una necessità, una liberazione, uno sfogo. Probabilmente piango anche io, ma ultimamente, troppo spesso, senza lacrime, senza fare rumore, piango in silenzio. Le persone poco attente, quelle che restano in superficie, mi hanno sempre considerata una menefreghista, scambiando il mio modo di essere, di reagire, per disinteresse.
Mi sono chiesta spesso se non sia il caso di cominciare a cambiare atteggiamento, quanto meno provarci. O forse l'ho appena fatto...
...solo a quel punto dimenticherò tutte le notte in bianco che ho passato questa settimana
Nessuno conosce le nostre notti, guardano e giudicano solo il giorno, il visibile, l'evidente. Ci guardano camminare, guidare, imprecare, mentire, maledire, benedire, che differenza fa. Non ci guardano la pelle, ci guardano i vestiti, i capelli, non l'intelletto, la frase che ci esce dalla bocca, non la parola che esce dallo stomaco. "Non ti preoccupare" significa "ho paura", "ti amo" significa "ho bisogno di te", la forza che è tanta fragilità. Si spinge un muro solo per appoggiarsi a qualcosa.
Nessuno immagina mai come tutti noi possiamo uscire vincitori o vinti dalla notte... ma comunque andrà, il mattino dopo si dovrà ricominciare...
Nessuno immagina mai come tutti noi possiamo uscire vincitori o vinti dalla notte... ma comunque andrà, il mattino dopo si dovrà ricominciare...
Imparerò a comportarmi di conseguenza...
Così è la mia vita, un affresco molteplice e variabile che solo io posso decifrare e che mi appartiene come un segreto. La mente seleziona, esagera, tradisce, gli avvenimenti si sfumano, le persone si dimenticano e alla fine rimane solo il percorso dell’anima, quei rari momenti di rivelazione dello spirito. Non interessa ciò che mi è accaduto, ma le cicatrici che mi segnano e mi distinguono.
lunedì 14 gennaio 2013
Il dolore è come il postino
Nel mio caso è un postino suonato, un postino suonato che suona una terza volta anche vent’anni dopo. Com'è che diciamo in questi casi? "Sono un po' esaurito?" Sai invece io come direi in questi casi, fratello? "Sono un po' all'inizio, è il me morto che è esaurito." No, io piango solo e sempre quando sto per cambiare pelle, quando sto per evadere, quando credo di essere sul punto di morire che, puntualmente, corrisponde al punto di rinascere. E ieri il postino ha suonato per la terza volta. Mi ha consegnato un pacco di dolori vecchi, e se n'è andato. Che vuol dire "dolori vecchi"? Che il postino del dolore suona subito, e poi ripassa. Quella è la volta che piangi sul serio. La prima è d'obbligo: muore tua madre, perdi un figlio in un incidente, hai una malattia o vieni licenziato. Il postino suona, ti consegna il pacco. Chiudi la porta, lo apri, piangi. Sembra finita lì. Invece non è neppure cominciata. O meglio: quello è il primo movimento della sinfonia che porterà, magari dopo qualche anno di musica, al gran finale.
Il dolore è sempre una grandissima scoperta. Molti malati stanno leggendomi in questo momento, e sanno di che cosa parlo. Solo grazie (si fa per dire, passatemela) solo "grazie" a un tumore, per esempio, hanno scoperto di avere un corpo. Prima, avere un pancreas, o un cervello sano, o un fegato, due polmoni, era acquisito come un diritto. Non so, come l'articolo 21? Di più, (visto i giochini che ci stanno facendo sopra) come la Costituzione in generale? (Anche quella la vedo messa male) Di più, come guardare gli alberi. E' naturale che tu guardi gli alberi, o il mare. Così naturale che, pur guardandoli, non ti accorgi della loro esistenza, ossìa che essi (alberi, mare, ) SONO, e sono fatti per te. Passa una petroliera e scarica in mare una lunga, terribile onda nera. Solo ora tu cominci ad avere percezione del mare, solo ora: perché lo stai perdendo. Con la malattia è uguale. Così con i lutti. I tuoi genitori se ne vanno, tua moglie o il tuo ragazzo muoiono. All’inizio è un dolore fulgente come una stella. Una stella nera. Poi ricominci a vivere "senza". Ricominci a guardare il cielo stellato, con un buco nero, che sai, ma ancora non sai quanto lo sai.
Infine il postino ritorna: è la consegna dell’atto finale. Di colpo il firmamento è un buio. Lo sapevi già di non avere più tuo padre, o tua moglie, o tuo figlio; e come se lo sapevi! Anche di aver perduto l’amore di quella donna lo sapevi da due anni: lei è viva, ma non ti vuole più, e tu stai già con un'altra. E invece il postino ritorna, consegna il pacco di lacrime vecchie, esce. Lo apri, sai già tutto stavolta, invece qui, ora, dopo magari qualche anno dall'evento, lo fai tuo, completamente, ineluttabilmente, e scoppi in un pianto disperato, irrefrenabile, infinito. E’ proprio il tuo corpo che piange, tu non puoi farci niente, puoi solo assecondarlo, lasciarti trascinare come un tronco da questo fiume in piena. Questo, che ti sembra il tuo punto di morte, la tua notte più orribile è invece l’annunzio dell'alba, il punto di fuga della vita, la rinascita, la liberazione.
Beh, così, per la cronaca di uno zombie, per qualcuno è stato ieri. Ha pianto la morte di sua madre che, nelle ultime ore, parlava come una bambina e le sembrava di stare aspettando il treno che da Napoli la portava, a sei anni, alla spiaggia di Torre del Greco. E da quella stanza sul Tevere per malati terminali credeva di essere davanti al mare di Napoli.
Ho pianto anche io; ho pianto per voi, ho pianto per me, ho pianto per Gerusalemme e l’Afganistan. Ho pianto coi nervi urlanti, scoperti come sono solo i dolori primari, e non quelli inutili che ci creiamo per sopravvivere. Ho pianto per le due torri, per Israele senza pace, per te che mi scrivi "Non lasciarmi" e io che ti vorrei gridare "Non lasciarmi tu", viso che non conosco, labbra di cui non so il suono. Ha pianto tutti i bimbi senza padre, tutti gli animali abbandonati, tutti gli sguardi innocenti della terra. Non so che mi ha preso, ma non ero esaurito, né impaurito, né stanco. Non avevo difese, questo sì, perché ho accettato da tempo di non averne di false. Non esistono difese alla vita e alla morte, sono palle.
La vita e la morte fanno di noi quello che vogliono, l'unica carta che possiamo giocare è stabilire che cosa noi vogliamo dalla vita e dalla morte. E questo io l'ho già scelto da bambino. Tutta la luce e tutto il buio che potessi sopportare! E allora devi accogliere e devi reggere. Accogliere e reggere, solo questo puoi fare. E la felicità e il dolore ti porteranno su e giù come gli oceani le navi. E il dolore t'insegnerà ogni volta a contenere ancora più oceano, e il tuo pianto non lo tratterrà, lo restituirà, finché sarai parte di un unico respiro e imparerai a raccordarti col fiato lungo delle maree. E' qui che credi di morire. Perché resistere alla morte non serve a nulla. A niente servono i lifting, le bugie, i colpi di testa, i viaggi del miracolo. A niente serve resistere se non impari anche a assecondare. "E come si impara questo?" Non lo so, accogliendo il dolore degli altri, per me è così. La mia bussola siete solo voi. Chi soffre più di me (e c'è sempre, purtroppo) lui è il mio medico. Gli altri. Tutto quello che ho (e non è poco) l'ho sempre ricavato per sottrazione, guardando chi aveva molto di meno. Solo questo è l'amore che torna: l'amore che dai.
Il dolore è sempre una grandissima scoperta. Molti malati stanno leggendomi in questo momento, e sanno di che cosa parlo. Solo grazie (si fa per dire, passatemela) solo "grazie" a un tumore, per esempio, hanno scoperto di avere un corpo. Prima, avere un pancreas, o un cervello sano, o un fegato, due polmoni, era acquisito come un diritto. Non so, come l'articolo 21? Di più, (visto i giochini che ci stanno facendo sopra) come la Costituzione in generale? (Anche quella la vedo messa male) Di più, come guardare gli alberi. E' naturale che tu guardi gli alberi, o il mare. Così naturale che, pur guardandoli, non ti accorgi della loro esistenza, ossìa che essi (alberi, mare, ) SONO, e sono fatti per te. Passa una petroliera e scarica in mare una lunga, terribile onda nera. Solo ora tu cominci ad avere percezione del mare, solo ora: perché lo stai perdendo. Con la malattia è uguale. Così con i lutti. I tuoi genitori se ne vanno, tua moglie o il tuo ragazzo muoiono. All’inizio è un dolore fulgente come una stella. Una stella nera. Poi ricominci a vivere "senza". Ricominci a guardare il cielo stellato, con un buco nero, che sai, ma ancora non sai quanto lo sai.
Infine il postino ritorna: è la consegna dell’atto finale. Di colpo il firmamento è un buio. Lo sapevi già di non avere più tuo padre, o tua moglie, o tuo figlio; e come se lo sapevi! Anche di aver perduto l’amore di quella donna lo sapevi da due anni: lei è viva, ma non ti vuole più, e tu stai già con un'altra. E invece il postino ritorna, consegna il pacco di lacrime vecchie, esce. Lo apri, sai già tutto stavolta, invece qui, ora, dopo magari qualche anno dall'evento, lo fai tuo, completamente, ineluttabilmente, e scoppi in un pianto disperato, irrefrenabile, infinito. E’ proprio il tuo corpo che piange, tu non puoi farci niente, puoi solo assecondarlo, lasciarti trascinare come un tronco da questo fiume in piena. Questo, che ti sembra il tuo punto di morte, la tua notte più orribile è invece l’annunzio dell'alba, il punto di fuga della vita, la rinascita, la liberazione.
Beh, così, per la cronaca di uno zombie, per qualcuno è stato ieri. Ha pianto la morte di sua madre che, nelle ultime ore, parlava come una bambina e le sembrava di stare aspettando il treno che da Napoli la portava, a sei anni, alla spiaggia di Torre del Greco. E da quella stanza sul Tevere per malati terminali credeva di essere davanti al mare di Napoli.
Ho pianto anche io; ho pianto per voi, ho pianto per me, ho pianto per Gerusalemme e l’Afganistan. Ho pianto coi nervi urlanti, scoperti come sono solo i dolori primari, e non quelli inutili che ci creiamo per sopravvivere. Ho pianto per le due torri, per Israele senza pace, per te che mi scrivi "Non lasciarmi" e io che ti vorrei gridare "Non lasciarmi tu", viso che non conosco, labbra di cui non so il suono. Ha pianto tutti i bimbi senza padre, tutti gli animali abbandonati, tutti gli sguardi innocenti della terra. Non so che mi ha preso, ma non ero esaurito, né impaurito, né stanco. Non avevo difese, questo sì, perché ho accettato da tempo di non averne di false. Non esistono difese alla vita e alla morte, sono palle.
La vita e la morte fanno di noi quello che vogliono, l'unica carta che possiamo giocare è stabilire che cosa noi vogliamo dalla vita e dalla morte. E questo io l'ho già scelto da bambino. Tutta la luce e tutto il buio che potessi sopportare! E allora devi accogliere e devi reggere. Accogliere e reggere, solo questo puoi fare. E la felicità e il dolore ti porteranno su e giù come gli oceani le navi. E il dolore t'insegnerà ogni volta a contenere ancora più oceano, e il tuo pianto non lo tratterrà, lo restituirà, finché sarai parte di un unico respiro e imparerai a raccordarti col fiato lungo delle maree. E' qui che credi di morire. Perché resistere alla morte non serve a nulla. A niente servono i lifting, le bugie, i colpi di testa, i viaggi del miracolo. A niente serve resistere se non impari anche a assecondare. "E come si impara questo?" Non lo so, accogliendo il dolore degli altri, per me è così. La mia bussola siete solo voi. Chi soffre più di me (e c'è sempre, purtroppo) lui è il mio medico. Gli altri. Tutto quello che ho (e non è poco) l'ho sempre ricavato per sottrazione, guardando chi aveva molto di meno. Solo questo è l'amore che torna: l'amore che dai.
Buonanotte...
A volte ho soltanto bisogno di qualcuno che mi abbracci e che mi dica “Stai tranquilla, andrà tutto bene”.
Il tramonto si avvicina....
Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle.
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto.
Tienimi per mano, portami dove il tempo non esiste.Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano nei giorni in cui mi sento disorientata.
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate.
Tienimi la mano, e stringila forte prima che l'insolente fato possa portarmi via da te.
Tienimi per mano e non lasciarmi andare mai.
quando la luce del giorno si spegne e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle.
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto.
Tienimi per mano, portami dove il tempo non esiste.Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano nei giorni in cui mi sento disorientata.
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate.
Tienimi la mano, e stringila forte prima che l'insolente fato possa portarmi via da te.
Tienimi per mano e non lasciarmi andare mai.
Non guardarmi negli occhi... non saprei mentirti...
Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa fruttoe il sonno tempesta,
si socchiudono porte proibite
e l'acqua impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande,
a volte marea insolente,
onda che corre senza fine,
nettare che cola goccia a goccia,
nettare piu ardente che un tormento,
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato,
tenera come la vite che matura il sole,
moltiplice mi arrendo
finché nasca l'albero del tuo amore,
il silenzio diventa fruttoe il sonno tempesta,
si socchiudono porte proibite
e l'acqua impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande,
a volte marea insolente,
onda che corre senza fine,
nettare che cola goccia a goccia,
nettare piu ardente che un tormento,
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato,
tenera come la vite che matura il sole,
moltiplice mi arrendo
finché nasca l'albero del tuo amore,
tanto alto e ribelle
tanto alto e tanto mio,
freccia che ritorna all'arco,
palma azzurra piantata nelle mie nuvole,
cielo crescente che niente fermerà.
palma azzurra piantata nelle mie nuvole,
cielo crescente che niente fermerà.
domenica 13 gennaio 2013
Silenzi e silenzi
Ci sono momenti, nella vita, in cui vorresti poter squarciare certi silenzi con un coltello...
per vedere cosa c'è dentro.
Per trovarci un "perché", tirarlo fuori, e guardarlo dritto negli occhi.
Capirlo, affrontarlo, sfidarlo, o semplicemente accettarlo.
Pesanti e logoranti, sono i silenzi che soffocano i "perché"...
Pesanti e logoranti, sono i silenzi che soffocano i "perché"...
Io non riesco a non immaginarlo....
Ci fosse un test per verificare la normalità delle persone... un p-value da accettare o da rifiutare... un boxplot dei sentimenti... ti immagini come sarebbe tutto più semplice? Il range d'errore a nostro piacere... un intervallo di confidenza...
Invece, così, in chi, quando, come e perchè confidare in qualcosa?
Più scelte si possono fare, più sembrano tutte giuste o tutte sbagliate... e la vita si complica... ma scegliere è un compito dal quale non ci si può sottrarre, nè noi, nè nient'altro...
Invece, così, in chi, quando, come e perchè confidare in qualcosa?
Più scelte si possono fare, più sembrano tutte giuste o tutte sbagliate... e la vita si complica... ma scegliere è un compito dal quale non ci si può sottrarre, nè noi, nè nient'altro...
sabato 12 gennaio 2013
Basterebbe, no?
Che poi basterebbe avere una specie di autolimitatore di pensieri per stare meglio. Una specie di autolimitatore di sentimenti. Basterebbe non lasciarsi andare proprio a picco nella vita di un’altra persona, no?
Bello il mondo
Bello era il mondo a considerarlo così: senza indagine, così semplicemente, in una disposizione di spirito infantile. Belli la luna e gli astri, belli il ruscello e le sue sponde, il bosco e la roccia, la capra e il maggiolino, fiori e farfalle. Bello e piacevole andar così per il mondo e sentirsi così bambino, così risvegliato, così aperto all’immediatezza delle cose, così fiducioso.
Diverso era ora l’ardore del sole sulla pelle, diversamente fredda l’acqua dei ruscelli e dei pozzi, altro le zucche e le banane. Brevi erano i giorni, brevi le notti, ogni ora volava via rapida come vela sul mare, e sotto la vela una barca carica di tesori, piena di gioia.
Diverso era ora l’ardore del sole sulla pelle, diversamente fredda l’acqua dei ruscelli e dei pozzi, altro le zucche e le banane. Brevi erano i giorni, brevi le notti, ogni ora volava via rapida come vela sul mare, e sotto la vela una barca carica di tesori, piena di gioia.
venerdì 11 gennaio 2013
Buona notte
Ciò che è veramente capace di colmare i nostri cuori non sono tanto i beni che riceviamo, quanto il bene ispirato da Dio che pratichiamo: c'è più gioia nel dare che nel ricevere.
I miei sogni sono lucciole, perle di un animo ardente. Nelle tenebre calme della notte lampeggiano in frammenti di luce.
La compagnia di sè
La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.
Affrontiamo la giornata!
Ma è necessario affrontare i rischi, perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla. Chi non rischia nulla non fa nulla, non ha nulla e non è nulla. Può evitare le sofferenze e l'angoscia, ma non può imparare, sentire, cambiare, crescere, progredire, vivere o amare. È uno schiavo, incatenato dalle sue certezze o dalle sue assuefazioni. Ha rinunciato alla sua caratteristica più grande, la sua libertà individuale. Solo chi rischia è libero.
Quando verrà il momento
"Quando verrà il momento
Nella follia
Catturerò il firmamento e lambirò le nubi
Prenderò in prestito la bufera
Lasciandomi alle spalle le lacrime zampillanti
Lacrime zampillanti
E me ne andrò.
Non inseguirò l’equilibrio
Non soffocherò le grida
Danzerò sull’acqua
Dirigendomi verso l’altra sponda
Libera
O schiava
Non importa!
Guaderò il fiume.
Quando verrà il momento
farfalla notturna
Deporrò la dolcezza che ormai mi ha annoiata
Deporrò l’abito imbizzarrito invano
E darò fuoco al passato
Per ritornare liscia come la terra vista da lontano
E girare da sola
Intorno alla luna.
Riderò e le mie risate non saranno tristi
Non volerò, camminerò
Accarezzerò la strada
Converserò tutta la notte con il selciato
Farò sgorgare la poesia dalle pietruzze
Il cielo piangerà e non mi preoccuperò
Il vento consumerà il mio cuore ustionato dall’amore.
Il commiato diventerà una cintura
Che cinge la mia rivoluzione
Stringerò tra le braccia la distanza, gli uccelli notturni, i tremanti vasi di fiori
Tutto quel che bevo lo riverserò sui miei difetti
Accoglierò nel mio sangue
una rosa che non ha ancora trovato il terreno in cui sbocciare.
Quando verrà il momento
alba senza rugiada
mi mostrerò con il viso rabbuiato
e seppellirò i miei visi sereni
abitata dalla tenacia sarò
intrisa come il pane del tempo
noncurante delle briciole
diffonderò l’ombra luminosa sul mio essere
che farò gocciolare come il dolce miele
punto dopo punto
bacio dopo bacio
affinché si spenga sulla superficie del fiume
quella donna che ho serbato in me"
(Joumana Haddad - "Nella follia")
Nella follia
Catturerò il firmamento e lambirò le nubi
Prenderò in prestito la bufera
Lasciandomi alle spalle le lacrime zampillanti
Lacrime zampillanti
E me ne andrò.
Non inseguirò l’equilibrio
Non soffocherò le grida
Danzerò sull’acqua
Dirigendomi verso l’altra sponda
Libera
O schiava
Non importa!
Guaderò il fiume.
Quando verrà il momento
farfalla notturna
Deporrò la dolcezza che ormai mi ha annoiata
Deporrò l’abito imbizzarrito invano
E darò fuoco al passato
Per ritornare liscia come la terra vista da lontano
E girare da sola
Intorno alla luna.
Riderò e le mie risate non saranno tristi
Non volerò, camminerò
Accarezzerò la strada
Converserò tutta la notte con il selciato
Farò sgorgare la poesia dalle pietruzze
Il cielo piangerà e non mi preoccuperò
Il vento consumerà il mio cuore ustionato dall’amore.
Il commiato diventerà una cintura
Che cinge la mia rivoluzione
Stringerò tra le braccia la distanza, gli uccelli notturni, i tremanti vasi di fiori
Tutto quel che bevo lo riverserò sui miei difetti
Accoglierò nel mio sangue
una rosa che non ha ancora trovato il terreno in cui sbocciare.
Quando verrà il momento
alba senza rugiada
mi mostrerò con il viso rabbuiato
e seppellirò i miei visi sereni
abitata dalla tenacia sarò
intrisa come il pane del tempo
noncurante delle briciole
diffonderò l’ombra luminosa sul mio essere
che farò gocciolare come il dolce miele
punto dopo punto
bacio dopo bacio
affinché si spenga sulla superficie del fiume
quella donna che ho serbato in me"
(Joumana Haddad - "Nella follia")
giovedì 10 gennaio 2013
E' ora di andare a dormire...
Prima di addormentarmi penso che di giornate come questa è fatta la vita. Punti che alla fine, se abbiamo avuto fortuna, sono congiunti da una linea. Ma penso anche che possono disgregarsi in un accumulo insensato di tempo passato, e che solo un costante, fermo, sforzo dà senso alle piccole unità di tempo in cui viviamo...
I libri ci son riusciti, gli uomini...
Gli uomini sono un po’ come i libri, quelli migliori ti tengono sveglia tutta la notte.
Io conosco una fata
Io conosco
Una piccola fata triste
che dimora in un oceano
e suona il suo cuore in un flauto di legno
dolcemente, dolcemente.Una piccola fata triste
che, al tramonto, di un bacio muore
e, all’alba, di un bacio rinasce.
Forugh Farrokhzad
Una piccola fata triste
che dimora in un oceano
e suona il suo cuore in un flauto di legno
dolcemente, dolcemente.Una piccola fata triste
che, al tramonto, di un bacio muore
e, all’alba, di un bacio rinasce.
Forugh Farrokhzad
Fammi essere forte...
Fammi essere forte, forte di sonno e di intelligenza e forte di ossa e di fibra; fammi imparare, attraverso questa disperazione, a distribuirmi: a sapere dove e a chi dare, a riempire i brevi momenti e le chiacchiere casuali di quell’infuso speciale di devozione e amore che sono le nostre epifanie. A non essere amara. Risparmiamelo il finale, quel finale acido citrico aspro che scorre nelle vene delle donne in gamba e sole. Non farmi disperare al punto da buttar via il mio onore per la mancanza di consolazione; non farmi nascondere nell’alcol e non permettere che mi laceri per degli sconosciuti; non farmi essere tanto debole da raccontare agli altri come sanguino dentro; come giorno dopo giorno gocciola, si addensa e si coagula.
Le mie due parti debbono essersi fuse insieme!
“Sono il cervello destro. Sono la creatività. Uno spirito libero. Sono passione. Desiderio. Sensualità. Sono il suono ruggente di chi ride. Sono il gusto. La sensazione della sabbia sotto il piede nudo. Sono movimento. Colori brillanti. Sono la pulsione a dipingere sulla nuda tela. Sono immaginazione senza limiti. Arte. Poesia. Intuisco. Sento. Sono tutto ciò che volevo essere”.
mercoledì 9 gennaio 2013
E poi domani sarò ancora qui, sempre così...
Insomma, mi hai guardato bene?
Sono quella che la mattina si alza e inciampa in tutto ciò che incontra,
quella che allo specchio ne occupa ben più della metà,
quella che beve il thè con il mignolino alzato,
quella che sorride la maggior parte delle volte che vorrebbe piangere...
sono quella dall'aquilone difettoso,
che risente del troppo caldo e del poco freddo,
che spesso ha bisogno di molto vento per farlo volare...
sono quella che all'ordine sostituisce il suo caos,
quella che sembra matta da legare,
quella delle sorprese spicciole,
quella dai pensieri della sera e dai dubbi di sempre...
sono quella che fa le domande e si aspetta sempre una risposta...
sono quella che scrive per se stessa,
per salvarsi,
per lavarsi il cuore...
Cosa c'è di giusto in tutto questo? Cosa c'è da salvare?
Se guardo le altre, non so cosa rispondere...
Voglia di dormire con il cuore leggero...
Troppe notti in bianco per colpa di un paio di parole sbagliate uscite dalla bocca della persona giusta. Le persone che amiamo vanno rassicurate, fare la pace prima di andare a dormire dovrebbe essere un obbligo.
Se ce l'hai con me, prima di augurarci tutti i sogni più belli che di giorno neppure si possono immaginare... facciamo pace?
Se ce l'hai con me, prima di augurarci tutti i sogni più belli che di giorno neppure si possono immaginare... facciamo pace?
Iscriviti a:
Post (Atom)