domenica 30 giugno 2013

Che dire? Buona notte.

C'è poco da star tranquilli a girar da soli per la città...

Cin cin


Ed ecco che torna tutto improvvisamente come prima...

Ma che cazzo ti aspettavi, bella mia?

Niente. Sorridiamo. E domani si vedrà.

Perchè c'è qualcosa di più del nostro essere persone tra le persone, l'essere individuo con le proprie scelte...

51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. 53Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 54Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 55Si voltò e li rimproverò. 56E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». 59A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». 61Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». 62Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Da dietro l'altare una voce ad un certo punto dice: "Perchè credo che ci siano poi scelte che dobbiamo prendere, e le dobbiamo prendere da soli, che gli altri capiscano e condividano o meno."

Osservate...

Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.


Il passaggio dalla notte al giorno...

Mi piace sfiorare con la mano le tue labbra silenziose, quelle che non parlano mai, che stanno in silenzio, che sanno mordere con il tuo fascino, e si stringono d’amore quando nel letto tocchi il paradiso, mi piace così, quando lentamente ti bacio e tu e loro restate in silenzio, il sapore di te nella mia bocca, su le mie mani, quelle labbra così nascoste dal mondo, che si sciolgono quando le scaldo con la mia lingua, che si aprono come fiori ricchi di emozioni quando ci soffio sopra, o quando le faccio danzare con le mie dita, dentro di te mille esplosioni, il sangue bolle e il cuore scoppia, quelle labbra silenziose, che quando devono gridare nessuno le sente, ma dentro di te tutto rimbomba...



giovedì 27 giugno 2013



Abbiamo dimenticato...

Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l'un l'altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l'uno dell'altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.

Il legame

Il legame va oltre l’apparenza, è sostanza invisibile.



mercoledì 26 giugno 2013

Perchè la vita non ti dice nulla, ti insegna tutto...

Un grande-piccolo segreto della vita è raccoglier la gioia dovunque essa si annidi.
E ce la può donare anche un semplice fiore, in sosta sul ciglio delle ore.

 
 
 
 

Io non sono forte...

Io non sono affatto forte. Ho solo imparato a raccogliere i cocci e a rimetterli assieme, ma questo lo sanno fare tutti, un po’ di colla di qua, un po’ di là, un po’ di “non fa niente”, “passerà”, “non importa” ed eccomi di nuovo in piedi. No, non sono forte. Io cado in pezzi ogni momento. È solo che so ricominciare.


I walk the line

Viaggiare, come ha scritto Pessoa, non è che un "essere altro costantemente". Un viaggio, con tutte le sue sfaccettature e le emozioni cui ci sottopone, ci concede l'illusione della fuga lasciandoci per ultima la sicurezza del ritorno.

 
 

martedì 25 giugno 2013

C'è una chiave se vuoi, prova a farne buon uso, è il mio lasciapassare...

Dimmi che ci sono le serate no per tutti, quelle dalle mille domande, che si aspetta la notte per i consigli e niente più... quelle dei brutti ricordi, che ovunque ti giri tutto racconta una storia, diversa, ma dallo stesso sfondo... quelle dai mille difetti, tutti i tuoi, e ti domandi come in un semplice corpo si possano racchiudere tante imperfezioni... e fuori dal vetro tutto sembra lucente ed incantevole...

Perchè non sempre si spiega...

Puoi voler bene alle persone per mille motivi.
Perché sono molto simili a te, perché ti fanno stare bene quando ti sono accanto, perché ne hai stima e rispetto, perché hanno fatto qualcosa di molto bello per te.
E puoi voler bene a certe persone anche se non hanno niente di particolarmente speciale e non brillano nella tua vita, semplicemente perché vedi che c'è del buono in loro.
Perché non sempre "il voler bene" si spiega.
 


Facciamo in modo che la nostra vita,
come tutte le cose preziose,
non conti per la sua estensione, ma per il suo peso.
Misuriamola dalle azioni, non dal tempo.
 


Provaci, di nuovo...

"Provaci anche nelle avversità"
"E se va male ?"
"Provaci di nuovo".
 
 

Un bacio a te nel cielo

Gli anni continuano a passare, ma tu non finisci di mancare mai...

lunedì 24 giugno 2013

Non voglio essere capita su questo...

Nessuno può capire cosa succede poi da questa parte... nessuno che non ci sia passato...

... può assomigliare ad un pizzico di serenità...



Accade..

Accade che le affinità d’anima non giungano ai gesti e alle parole ma rimangano effuse come un magnetismo. È raro ma accade.

domenica 23 giugno 2013

Mi piace abbattere una ad una le mie paure, è come vedere ogni volta un pezzetto di muro che cade per lasciar posto a qualcosa per cui non serve più piangere, ma basta ridere di gusto...

Senza troppe spiegazioni...

Le nostre anime si sono già incontrate, e quel che si son dette restarà per sempre soltanto loro...

giovedì 20 giugno 2013

E vorrei...

... vorrei poi poter credere in me così tanto...

Era da molto tempo che non provavo più una paura del genere...
ma domani dovrò farmi vedere forte, come non mai...

 
 

In qualsiasi momento, ricominciare...

In qualsiasi momento e senza causa apparente tutto ciò che crediamo stabile può crollare, prendere un’altra strada, cambiare traiettoria e iniziare a mutare… a me toccò viverlo di persona.

 
Dimenticare non si può, ma ricominciare è la miglior forza di coraggio che possiamo affrontare...
 
 

mercoledì 19 giugno 2013

O quasi...

Non è vero che sono invincibile, mi rompo in mille pezzi anch’io.
È solo che ho imparato a non far rumore.


Pensiero stupendo...


Tutti abbiam bisogno di qualcuno che ci guardi

Tutti abbiamo bisogno che qualcuno ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere potremmo esser suddivisi in quattro categorie.
La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico.
La seconda è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. Si tratta degli instancabili organizzatori di cocktail e di cene. Essi sono più felici delle persone della prima categoria le quali, quando perdono il pubblico, hanno la sensazione che nella sala della loro vita si siano spente le luci. Succede, una volta o l’altra, quasi a tutti. Le persone della seconda categoria, invece, quegli sguardi riescono a procurarseli sempre. C’è poi la terza categoria, cui appartengono quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. La loro condizione è pericolosa quanto quella degli appartenenti alla prima categoria: una volta o l’altra gli occhi della persona amata si chiuderanno e nella sala sarà il buio.
E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.

Ho imparato che...

Ho imparato che si può difendere e curare, far male e uccidere con le parole. Ma se devi proprio usarle nella seconda ipotesi, se è proprio necessario dirle, se non puoi fare altrimenti, non farlo per stordire: fallo come fosse un colpo unico, definitivo. Perché se per caso mi manchi e poi ti giri per andartene io cercherò di riprenderti. Per cui amami per quello che sono e come sono, e rimani, o finiscimi.

Io non so quello che sono.
Conosco solo gli angoli retti del mio dolore.


martedì 18 giugno 2013

Intanto, buona notte

E' volata così un'altra giornata... ho aspettato, ci ho sperato, ma nulla... chissà se domani sarò più fortunata...

Magari se ci continuiamo a ripetere di essere forti, poi lo diventiamo davvero...

... e se son ancora qui, vuol dire in meglio

Tu non sai davvero il male che mi stai provocando. Perchè l'indifferenza proprio non la posso sopportare... Dopo che due si sono scavati nel profondo, si sono lasciati toccare nei punti più sensibili e scoprire nel bene e nel male, l'indifferenza è come un acuto mal riuscito... Preferisco di gran lunga che ci si dica "guarda ho altro a cui pensare, in questo momento non c'è posto per te" o "non mi interessa più niente di quel che vuoi raccontarmi, dei tuoi sogni, dei tuoi dolori, dei tuoi piaceri, dei tuoi sorrisi e men che meno delle tue lacrime, ho di meglio adesso tra le mani"... Certo, sicuramente sarebbe un dolore acuto, ma la verità è che di meglio al mondo c'è, e non poco direi. Forse alla lunga, molto alla lunga, potrei cercare di farmene una ragione... ma l'indifferenza è il peggiore dei sentimenti, la usi quando una persona vale meno di zero, quando non ti è importato minimamente di lei, quando la sua esistenza non ha cambiato minimamente la tua... e non so cosa tu ne stia pensando, se saprai mai che sto parlando proprio con te... ma la vita non è immutabile nel tempo e nelle circostanze, e sicuramente qualcosa nella mia è cambiato...

Tu non sai, e magari non vorrai più sapere, oltre i sorrisi quotidiani, quante lacrime io mi stia mangiando, in silenzio...

Papà....

lunedì 17 giugno 2013

Quel che voglio è quel che taccio...


Questa è una di quelle sere in cui faresti di tutto per coprire il frastuono del cuore. Perché è una vita che lo sopporti. E' una di quelle sere dove t'accorgi che hai quasi sempre fallito, perché non hai saputo mai costruire niente di concreto, hai dovuto immergerti completamente in cose che non ti piacevano.
Hai dovuto percorrere strade troppo strette con scarpe che laceravano, stando sempre a mezz'aria, senza spiccare nessun volo perché le ali era troppo piccole per sostenere il peso dei tuoi mille sogni.
E ti senti sempre poco, mai abbastanza, mai indispensabile, un passo indietro agli altri.
E allora ti chiedi cosa fanno più di te per stare dove stanno, così contenti di essere come sono. Forse li spinge la passione, o la voglia di riscattarsi. Anche tu vuoi poter dire un giorno: "mi è costato fatica ma ho inseguito il sogno giusto!", invece di continuare a pensare che stai solamente realizzando i sogni degli altri.
Vorresti essere coraggiosa, per una dannata sera desideri sentirti al pari di tutti e poter credere di essere speciale. Vuoi regalarti un paio d'ali per volare in alto senza atterrare più.
 
 

Se non si ha coraggio, è meglio lasciar perdere...

Forte all'apparenza, dentro cristallo in frantumi, con quella richiesta negli occhi che nessuno coglie, di un abbraccio, di una spalla sulla quale appoggiarsi, ogni tanto. Ma la gente passa oltre, ché non ha il coraggio di ascoltare quello sguardo che urla.
 
 

E cominciamo...



domenica 16 giugno 2013

Vieni a prendermi....



Fragili fragilità

Quando dico di essere fragile, non intendo dire che chiunque può ferirmi.
Non sono così, io non permetto a chiunque di toccarmi il cuore, o di smuovermi dentro. A primo impatto sono freddo, a volte posso sembrare un po’ stronzetto, come se non mi importasse della gente che ho intorno.
Se uno sconosciuto mi insulta, o mi giudica, rispondo male e non me ne preoccupo.
Io ho due strati. La gente che non mi conosce, viene a contatto con il primo dei due, quello esterno. La corazza. Lo strato resistente a tutto, che mi protegge. E’ un muro che nessuno può abbattere. Ma qualcuno lo supera: è vero, il muro che ho attorno non lo distrugge nessuno, ma qualcuno, pochissime persone, riesce a scavalcarlo lentamente.
E’ lì che incontrano me. Mi fido forse di cinque o sei persone in tutto, e queste sono riuscite a crearsi uno spazio dentro di me. Non mi fa male la gente che tira i calci al muro, di quelli non mi importa. Sapete cosa fa male? Chi se ne va.
Quando qualcuno si fa spazio nel mio cuore, lo fa per restarci. Chi dice di tenerci a te, dovrebbe farlo per sempre. Ma non è mai stato così. Riescono tutti ad uscire, a volte in silenzio e altre volte con violenza, ed è allora che mi sono scoperto fragile. Sono fragile quando una persona a cui voglio bene mi volta le spalle.
Sono fragile, quando mi salutano in mille persone ma una si dimentica, e io piango. Un fiore in balia del vento, avete presente? Non può più tornare nel suo germoglio e ripararsi dall’esterno. Si è esposto. Ha mostrato il meglio di sé, ha donato i suoi petali, non c’è un modo per tornare indietro. Un fiore è fragile solo quando sboccia.
Io, io sono fragile solo quando decido di amare, perché quando amo, non c’è nessun muro a proteggermi. Non so essere forte quando si tratta di amore.


...che qui si scivola

Aiuto....

venerdì 14 giugno 2013

Le mani lo sanno prima della testa...



Grazie per avermi fatto male

Grazie per avermi donato lacrime su lacrime, questa notte come altre passate.
Grazie per avermi squarciato la ferita che porto in petto.
Grazie per avermi tolto l'illusione che qualcosa sarebbe potuto essere diverso, un po' meno doloroso.
Grazie per non avermi mai dato spiegazioni per le tue assenze, il tuo andare e tornare, così da avermi dato la speranza sempre che lo avresti rifatto.
Grazie per avermi fatto male, fino a farmi capire che devo vivere un po' di più per me, e molto meno per gli altri.


giovedì 13 giugno 2013

Non giochiamo ad armi pari

Vorrei fermarmi un attimo per dirti "mi manca questo, piuttosto che questo e quell'altro", perchè ho ben chiaro cosa è cambiato e cosa solamente manca...
che poi non significa per forza inesistenza, ma la maggior parte delle volte è sinonimo di rarità...
ma non giochiamo ad armi pari se tu nascondi il tesoro nelle profondità più recondite della terra, e a me fai dono solamente del cucchiaino da caffè per scavare e poterlo raggiungere...
forse c'è bisogno non più di ordine e precisione, ma di una scavatrice che metta sottosopra la terra, un po' in subbuglio l'animo e il cuore, se ci tieni...
che le zolle di terra, sì sa, a stagioni alterne han bisogno di finire con le gambe per aria e la testa sottoterra, per produrre al meglio...



Non voglio mica la luna...!!!

E sto perdendo un po' l'entusiasmo...
sarà che mi sono rotta di aspettare qualche cosa che tanto, e da tanto, non arriva???

Ogni donna...

Ogni donna è una bimba da coccolare...
una femmina da viziare...
una donna da vivere...



Uno, due eeee....

Conto fino a tre, poi urlo...

Listen to the sound of my dreams

La vita è una carezza d'amore che da voce a chi ascolta e chi sa d'essere ascoltato.

Tu scrivimi...

Ciò che non si può dire si può scrivere.
La scrittura è un atto silenzioso.
Un lavoro che dalla testa confluisce nelle mani.
La bocca viene tralasciata....
Più parole possiamo prenderci, più siamo liberi.



mercoledì 12 giugno 2013

Ogni notte esige il proprio menù

"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!" E rise ancora. "E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere... E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: "Sì, le stelle mi fanno sempre ridere!" e ti crederanno pazzo. "T'avrò fatto un brutto scherzo..." E rise ancora. "Sarà come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere...".
 

La cura

La cura per ogni cosa è l’acqua salata.
Sudore, lacrime, o il mare.
 
*La cura per ogni cosa è l’acqua salata.
Sudore, lacrime, o il mare*

# I. Dinesen
 
 

Può sembrare un controsenso

Può sembrare un controsenso, ma io conosco molte persone che hanno già smesso di vivere, benché continuino a lavorare, a mangiare e a svolgere le loro attività sociali. Fanno tutto automaticamente, senza comprendere il momento magico racchiuso in ogni giorno, senza fermarsi a pensare al miracolo della vita, senza capire che il prossimo minuto magari è l’ultimo che trascorrono sulla faccia di questo pianeta.

E...

Ad un certo punto, va bene così...



Buongiorno


Per te che passerai di qua...


martedì 11 giugno 2013



Oggi credo...

Credo che i pensieri di ognuno galleggino nell’aria come il pallone di un bambino nel mare; spesso si perdono, talvolta tornano in riva. Io ho sempre voluto farli affondare.
Credo che i sassi si annoino a star sempre fermi, e che il vento sia geloso delle nuvole.
Credo che piangere e ridere siano le facoltà primarie dell’uomo, molto più dei cinque sensi, perché, a differenza di quest’ultimi, tutt...i ne possiedono la capacità.
Credo che un bacio sia più intimo del sesso, perché il sesso lo fanno anche gli animali; non è solo una nostra prerogativa.
Credo che l’amore sia nato prima dell’uomo. Forse insieme al mare.
Raramente credo in Dio, ma in questo periodo sì. Niente succede a caso, di questo ne sono certo.
Credo che la ricerca della completa autorealizzazione sia soltanto un gioco imperfetto nel quale difficilmente si vince.
Credo che i fari, in realtà, cerchino di illuminare le stelle, perché sono quelle che i navigatori guardano.
Credo che il sole si affretti a ritirarsi negli ultimi attimi di tramonto, perché sa che qualcuno ha bisogno della luna per innamorarsi, e qualcun’altro del buio per nascondere la sofferenza.
Credo che i numeri non siano veramente infiniti, ma che non si abbia abbastanza tempo per contarli.
Credo nella vita, ma spesso lei perde la fiducia in me.
Credo che per essere felici, bisogna prima desiderare di morire. Io ora sono felice, finalmente!
Questi fogli bianchi mi accompagnano da anni; hanno saputo aspettare, ma soprattutto hanno resistito alle mie emozioni violente, sono state il sacco rosso sul quale mi sono sfogato con pugni disperati.
Questi fogli bianchi sanno chi sei, o forse sanno soltanto cosa sei per me.
Oggi, in me, tutto ha riacquistato la giusta luce, dopo aver rischiato di soffocare incastrato nei miei stessi errori.
Sto bene, ma mi manchi.
Ho capito di credere in tante cose.
L’ho capito solo ora, grazie ad un gradito ritorno e ad un inatteso arrivo, l’ennesimo regalo immeritato.
È bello rivedere i colori del mondo e credere in qualcosa. Vorrei tanto che tu possa iniziare a credere in me. Io sono qui, pronto ad offrirti la mia nuova vita.
Oggi credo che il viaggio di un uccello finisce quando si ritrova a volare solo.


Te l'han detto tutti quanti...

...che per loro è facile...



domenica 9 giugno 2013

Cerco di raffinarlo, il mio vocabolario...

Ci sono parole che smettiamo, come vestiti stretti, o forse, quelle parole vengono cedute alla persona a cui le diciamo, si sottraggono al nostro e si aggiungono al vocabolario di un altro, quando noi diventiamo di un altro.
Io non ho una riserva infinita di parole, alcune le ho dette e non hanno girato a boomerang, non sono tornate indietro. Il mio vocabolario si fa ogni giorno più sottile.

Cosa non è pazzia?

Pazzia? Certo. Cosa non è pazzia?
Non è pazzia la vita stessa?
Siamo come giocattoli con la carica,
tutti quanti noi..
Qualche giro di chiavetta e,
quando la molla si scarica, addio..
Finché dura, camminiamo,
ci agitiamo, facciamo progetti,
eleggiamo le giunte comunali, tosiamo l’erba…
Pazzia, ma sì, sicuro, cosa NON è pazzia?

Charles Bukowski
 
Spero che... capirai...

Il giorno arrivava, portando con sé il più arduo di tutti i suoi doveri: cucirsi addosso un’espressione.

sabato 8 giugno 2013

Proprio umorismo di tutti i tipi!!

Giocano a nascondino Archimede, Newton e Pascal.
Archimede conta, Pascal si nasconde mentre Newton subito dietro Archimede disegna sul pavimento un quadrato di un metro x un metro e si mette all’interno dello stesso.
Archimede finisce di contare, si gira e lo vede esclamando subito : “ahah…tana per Newton”
Al che Newton “ Eh no…è Newton su m² perciò è Pascal ”


Buonanotte a chi resta


Buonanotte a chi resta.
Acceso, innamorato, attento.
Qualcosa di buono ogni tanto capita.
E' una fatica, davvero una fatica, sopportare i momenti no.
Ma quando c'è quel piccolo istante di luce e di passione, il prima e il dopo spariscono mestamente.
Resta l'adesso.
Ed è gran cosa.
Buonanotte a chi coglie questi rari attimi.
E ne gode da impazzire.
Buonanotte a chi cerca.
E a volte trova, altre volte viene snobbato.
Buonanotte a chi persevera.
E magari è considerato masochista.
Buonanotte a chi, se ama, non molla.
Perché amare non è mai un errore.


 

Voglio addosso le tue mani, voglio vivere a colori...



Mai sottovalutare la potenza della semplicità



...

....ho un disperato bisogno di crederci ancora e di lasciarmi andare...
...mi basta un piccolo gesto d'amore inatteso, ed io mi sciolgo nel mare...


Tanto è sempre così: spingi l'acceleratore e vai avanti, lasciandoti alle spalle qualunque cosa...

Quanto mi hai fatto male, solo io lo so...

...ma il dolore non se ne va...


venerdì 7 giugno 2013

Fanculo!!!

Ti alzi presto la mattina, scendi le scale pensando che sarà un giorno come tanti altri, invece ti ritrovi con la ruote della macchina bucate e lo specchietto che sta per cadere per terra.
Persone molto più grandi di te dalle quali ti senti dire "chè poi con i miei soldi te ne vai in vacanza", quando non chiedi nulla a nessuno.

Vorrei dire che sarebbe ora di crescere, e non è una questione d'età.

Perchè la vita e perchè le persone non mantengano le promesse...?

Mi sfugge l’equazione del mondo, la differenza fra sogno e realtà, non capisco perché le cose vacillino, crollino, spariscano, perché la vita non mantiene le promesse.

Cosa fa il nostro Stato per salvaguardare la libertà delle persone?

Ancora non lo so.

mercoledì 5 giugno 2013

Una mela o...

Una mela va corteggiata, la si deve piano piano sbucciare per toccarne e gustarne la polpa, e lentamente eliminarne il torsolo. Che atrocità aprirla in quattro per poter vedere subito dentro com'è, per trovare subito il suo dolce, senza la minima fatica o sforzo. E eliminare così un pezzo di lei, come se non ne facesse parte, soltanto perchè noi non possiamo, non vogliamo e non sappiamo gustarlo...

martedì 4 giugno 2013

E tra milioni di cose, una sola ne lasci accadere...

Poteva succedere qualsiasi cosa, in quell'istante. Davvero ci sono momenti in cui l'onnipresente e logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, e scende in platea, mescolandosi tra il pubblico, per lasciare che sul palco, sotto le luci di una libertà vertiginosa e improvvisa, una mano invisibile peschi nell'infinito gremobo del possibile e tra milioni di cose, una sola ne lasci accadere.

Già...

Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il cuore.



Tornare a crederci



lunedì 3 giugno 2013

Favole...

Potresti anche telefonarmi e dirmi, in un soffio di vita, che hai bisogno del mio racconto: favole di una bimba che legge i sospiri, favole di una donna che ha bisogno di amare.

Semplicità


Ti riconosco dal modo in cui proteggi le cose che ami.
In quel momento diventi inspiegabilmente coraggiosa, sfidi ogni parola che possa insinuare il dubbio.
Hai un modo d'amare che atterrisce.
Se una persona la senti davvero tua, non c'è distanza o limite che tenga, quella persona diventa la tua casa.
E' bello amare come fai tu, sempre un po' coi piedi ben saldati a terra ma con l'anima tra le stelle.
Se dovessi associarti a qualcosa, tu per me saresti una rosa.
Perchè la maggior parte della gente pensa che tu sia banale invece hai dentro di te una cosa preziosa: la semplicità.

Lasciamo correre chi le dice


Me ne son state dette tante, spesso.
Paranoica, menefreghista, troppo sensibile, fragile, troppo controcorrente, troppo contraddittoria, ' controbatti sempre' , dammi la possibilità di starti vicino, non scacciarmi, vattene, torna, sii meno traballante, provaci, ascoltami, pensaci, stai sbagliando, sbaglierai, ci penserai? , corri, appoggiati a me, non imparerai mai, abbi cura di te , nella vita non si fa così , sii forte, sei paurosa, sei stanca? , sei fredda, sei timida, sei troppo sulle tue , lasciati andare, tira su l'autostima.
Ditemelo, per una volta, una volta, ditelo cosa sono : insicura. Tutto qua, discorsi profetici, parole tagliate a fette, idee celate.
Insicura, tutto qua.
Eccomi, insicura. Anche quando cammino.
Insicura e fragile, se vogliamo. Ma insicura.
Insicura, tremendamente insicura.
Paurosa, quanto vuoi, ma insicura.
Dolce quanto vuoi, ma insicura.
Comicamente insicura.
tragicamente insicura.
Paurosamente insicura.
Tienimi la mano.
 
 

Mai un dovere


L'amore non è un dovere, è una grazia.
Bisogna averne molto dentro di sé per poterlo dare agli altri.


 
Chissà se mi ritroverai riflessa nelle parole che scrivo, e che non sai esserlo mie...

domenica 2 giugno 2013

Se ci sarò, se ci sarai... ci ascolteremo, insieme...

Conta ciò che hai nel cuore.
Punto e basta.
Se veramente ti sono dentro,
non importa,
potresti essere ovunque e in qualsiasi situazione,
anche al centro di un uragano,
non importa, non conta.
Se veramente ti sono dentro,
non serviranno le voragini che ti sei costruito intorno.
Si colmeranno di pensieri che ti porteranno a me.
Quella parte di me urlerà così forte
che non potrai fare a meno di ascoltarla.
Se veramente mi hai dentro.

 
 
 

Una parte troppo vera di me

La maggior parte della gente non sa che quando canto son proprio io....

 
 

Anche questa...

Fu la mia nonna a insegnarmi queste preziose parole, da usare in qualsiasi momento della vita. Quando tutto appare irreversibilmente terribile. Quando tutto appare assolutamente spaventoso, ma anche quando tutto appare stupendo e magnifico e meraviglioso, pronuncia dentro di te queste parole "anche questa passerà" e darai alle cose il loro giusto valore.

Stanotte ho fatto un sogno terribile....



sabato 1 giugno 2013

Vivere di me e per me

Certo che è difficile esprimersi e farlo nel modo migliore, conciliare pensieri, sentimenti e idee, farsi comprendere da chi ha voglia di ascoltarci, e dosare le parole, che non devono essere nè troppo grandi nè troppo vuote. E' una grande impresa spiegarsi quando abbiamo un caos dentro. Quando ci penso mi viene sempre in mente una sera, durante una delle prime guide con l'istruttore: ci dirigiamo verso un bivio e lui mi dice, "Adesso frena un po', metti la freccia, gira a sinistra, guarda lo specchietto e cambia la marcia". Io un po' preoccupata gli domando: "Ma come faccio a fare tutte queste cose insieme??". "Imparerai come tutti gli altri", mi dice, "e lo farai giustamente, ma a modo tuo".

Non mi vergogno ad ammettere che da piccola sognavo una vita un po' più semplice, come quella dei finali delle favole, dove la primavera non tarda mai ad arrivare. Crescendo, poi, ci sono stati momenti in cui mi ripetevo "peggio di così non può andare", e poi il peggio è arrivato, e mi ci sono scontrata di brutto, ci ho sbattuto la faccia in pieno... Il tempo è stato molto paziente: ha provato più volte a far brillare il sole e le stelle nella mia vita, ma io non riuscivo a vedere null'altro che le nuvole che coprivano un cielo che avevo quasi scordato... certo, sempre meglio della pioggia che prima mi assillava, ma ci voleva qualcosa pronto a smuovermi dal profondo, dall'interno. E poi quel qualcosa è arrivato, prima fuori e poi, di conseguenza, dentro me. All'epoca non capivo neppure perchè dovessi meritarlo, ma sapevo di volerlo con tutte le mie forze, mi ci sono aggrappata con le unghie, ma cercando di fare e farmi il meno male possibile.
E da allora, piano piano, un passetto per volta ho superato altri bivi, con qualche consiglio e qualche massima... ma questa è sempre stata una strada senza direzioni segnate: le frecce sono state sostituite dalle possibilità, e le scelte non sono altro che mie... Anche adesso vorrei una soluzione bella e pronta, ed invece sento di non averla in mano, neppure nella mente... ho soltanto una grande speranza nel cuore...

E non ditelo a me, madre di queste parole....

Per certi versi, con gli estranei ci si sente "più liberi". Liberi di fare e dire ciò che si vuole, proprio perchè non ci conoscono. Certo, magari all'inizio si cerca sempre di mostrarsi al meglio, ben vestita, ben truccata, con pensieri indiscutibili sulla bocca e nella mente tanto spazio alla possibilità. E' tutto un "bene", è tutto "buono". Quando poi ci si scava un pochino più a fondo, ci si ripete sempre "se gli piaccio, mi accetterà per come sono, altrimenti AMEN!". E ci si comincia a scoprire, nel senso letterale e profondo della parole: ci si comincia a togliere il primo strato di epidermide da dosso, che tanto, si sa, ce ne sono ancora altri mille, ma che dico, milioni, prima di arrivare veramente dentro. Ma, come dicevo, nel mentre che ci si conosce ci si sente anche liberi ed in diritto di mandare a fanculo senza pensarci troppe volte, di chiudere la porta così come l'abbiamo aperta, di metterci un cerotto sopra, che una pezza è troppo per così poco.
Con chi conosciamo, invece, è ben diverso. Se ci si conosce, si sa qualcosa di davvero importante dell'altro, si è legati, in qualche modo, da un rapporto profondo, che sia di sangue o per scelta, si ha sempre un po' paura di ferire, perchè questo stadio iniziale si è già superato, quasi a dire che si son superate delle prove che altri non sono riusciti a portare a termine, ed è così che, piano piano le persone diventano importanti. E si va avanti di certezze che, in realtà, non abbiamo, ma del quale è necessario convincersi, della fiducia che speriamo sempre non lasci mai il nostro cuore. Ed è proprio per questo che, quando a ferire sono le persone che amiamo, tutto fa dannatamente male. Che un gesto involontario lo sappiamo anche perdonare, mentre un gesto voluto e programmato, difficilmente riusciamo ad accantonare.
Il sesto senso è sempre attivo, e continuamente ci manda dei segnali, solo che è spesso più facile ascoltarlo quando non ci coinvolge troppo, come con gli sconosciuti: lì sì che ci accorgiamo quasi immediatamente quando qualcuno ci sta colpendo alle spalle; mentre con i nostri cari, scatta un meccanismo di "silenziatore" per il cervello, ci continuiamo a ripetere in cuor nostro, tanto per convincerci, che non potranno mai farci del male, anche quando ci accorgiamo che stanno ridendo beffardamente della nostra persona, mentre affilano con cura la lama del coltello che ben presto porterà con sè ricordi di noi...

Siamo sempre un po' troppo innocenti, anche se la vita ci rende duri: le persone buone non lo sono mai abbanstanza, non sono mai pronte a sufficienza a vedere dei sogni che si infrangono...

...non saprei contarle...

Sapessi quante volte...
e sempre più bello...

Questa lettera si chiude qui, com'è cominciata.
Sarà una di quelle che non scriverò mai...


Puff

Forse è vero che penso troppo. Ma non è che penso troppo. Mi fisso, è diverso.

La cosa più fastidiosa quando mandi un messaggio a una persona a cui tieni è che dal momento dell'invio parte il conto dei minuti. A volte i minuti non sono solo minuti, sono reincarnazioni di vite...

Una strada tutta mia

La vera moralità consiste non già nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente.