Quello che mi fa paura, oggi come ieri, è che la vostra libertà, come la mia, non sia più neppure dignità. Io misuro la mia distanza dal Potere, quello vero, quello che siede in Parlamento, con quello che il Potere fa per se stesso. Ho ancora la forza di indignarmi per chi davanti a un sopruso alza la voce e poi la mano. E va da sè che non posso certo stare con chi fa e farà dei privilegi un fortino da riempire. Non posso e mai potrò parteggiare con chi per riempirsi le tasche deve svuotarle a chi le ha bucate. Con chi, per tutelare i suoi privilegi, quando non lavora per accumularli, fa scempio di chi diritti e felicità non ne ha. E neppure puo’ conquistarseli. Ho deciso di smettere di preoccuparmi di piacere alla gente. Che, come si dice dalle mie parti, quello che passa per la bocca aumenta, quello che passa per le mani diminuisce.
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