L'unica cosa importante, quando ce ne andremo, saranno le tracce d'amore che avremo lasciato...
domenica 13 ottobre 2013
La gente, il tempo e i cambi di stagione
La gente non sa cosa fare quando la stagione cambia. Si agita. In generale, chissà per quale motivo, ne risente. Crede, forse in buona fede, di obbedire in qualche modo ad una legge naturale, spesso smentita dalla natura stessa. A volte, la nuova stagione non arriva, esita. Ma, la gente sa, dal calendario, che è giunto il momento, e quindi l’attende con ansia. E, nell’ attesa, dorme di meno, litiga di più, va più spesso dal medico, si sente stanca. Prende rimedi naturali che dovrebbero attenuare gli inconvenienti del naturale mutamento del clima. Si meraviglia, si annoia. Infine, apre gli armadi. Quando la stagione cambia si sente il bisogno di fare un bilancio, di redigere un inventario, per questo la gente s’immerge nel mobile più ingombrante delle nostre case. La scusa è quella di una questione di praticità, il cambio degli armadi. Una sorta di rimescolamento periodico delle carte, uno spostamento materiale di oggetti necessario, che evoca, sollecita, ritualizza, ciò che avviene all’esterno, nella luce, nella temperatura, nelle giornate che si susseguono. Inesorabili ed indifferenti. Un modo come un altro, per essere sicuri che questo passaggio non ci farà del male. Cambiando quegli oggetti sappiamo che alla fine saremo sempre noi stessi, che potremo governare quel cambiamento, mediante delle regole conosciute, dei gesti ripetuti. La gente si rassicura che in fondo non cambierà nulla, perché si tratta di un ciclo che si ripete, all’interno del quale troveremo sempre le stesse cose, che conosciamo e ci appartengono, e che vanno semplicemente messe in altro posto, riordinate. Condizione necessaria e sufficiente per poter andare avanti. Ma il cambio degli armadi, in fondo , ci stressa. La gente sa che non è così semplice governare il tempo che passa. Che risistemare i ricordi e le memoria è solo un ‘illusione. Quel lavoro, in fondo, ci costringe ad un’anamnesi dagli esiti imprevedibili. Inoltrarsi nell’armadio di casa, allo stesso tempo, conforta, sorprende, scuote. Gli armadi fanno paura. Scricchiolano di notte, sono i nascondigli per gli amanti e per gli scheletri. La gente sa che, in fondo all’armadio, in quei cassetti segreti che si conoscono e che ciclicamente si rimuovono, esistono, come oggetti di un puzzle che non si completerà mai, quei vestiti acquistati e mai messi.
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