Poi ripensi ad un attimo.
E’ un momento lontano, fortunatamente distante.
Rivivi quella scena e ti accorgi che avevi la tua possibilità, avevi la tua via di fuga.
Chiudi gli occhi e sei li.
Ok, adesso puoi scappare. Fallo! E’ il momento giusto, nessuno ti vedrà!
Intanto scappa, il resto si vedrà.
Invece non lo fai. Come non lo hai fatto.
Eri ancora troppo codarda.
...paura di morire... se avessi saputo il dopo, allora...
Qualche sofferenza dopo, arrivò il coraggio e quando arriva, lui, ti giudica, si prende gioco di te: potevi fuggire prima, codarda, invece hai deciso di soffrire aspettando. Codarda!
Ormai ascoltarlo è un’abitudine.
Non ha tutti i torti, lui, ma posso dire che la sofferenza vissuta rende ancora più bella la libertà, quando arriva.
Quando penso alla mia libertà, non c’è nulla che possa farmi del male.
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