mercoledì 24 ottobre 2012

Dimmi che lo faresti, e che non siamo "passeggeri distratti".

Bisognerebbe sempre “ascoltare” le parole che diciamo e quelle che ci vengono dette. Il timbro della voce, quella risata... l’eco di quel “ti amo”, di quel “ti voglio bene “, prestare attenzione a quel semplice “come stai?”. Contengono quasi sempre sussurri dell’anima che non sappiamo cogliere. Bisognerebbe ascoltare e incidere nella’anima quei piccoli sussurri in dono, che distrattamente non ascoltiamo. Non dovremmo viverli distrattamente perché potrebbe essere che non la sentiremo più quella voce, che non rivedremo più quel volto e non riceveremo più in dono “altri sussurri di parole” . E dire dopo mi dispiace sarà troppo tardi. Perché a volte già “adesso” è troppo tardi.



1 commento:

  1. A volte non è facile dire "Ti amo" o "ti voglio bene", e si perde il momento magico o il momento giusto.

    Mi sento un po' vecchio, un po' stanco e troppo lontano però lo sai.
    Ti voglio bene.

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