lunedì 21 maggio 2012

Il nome delle cose

Non c'è niente di cui abbiamo più bisogno. Ridare un nome alle cose. Daccapo, rinominarle come quando dopo un'epidemia, una perdita di memoria collettiva, arriva un superstite con le etichette e le attacca alle cose: tavolo, sedia, lampada, penna. Guardate: pen-na. Serve a scrivere.
E noi? Noi sappiamo di cosa parliamo quando parliamo d'amore? Di Chiesa e di carità cristiana, di diritto di famiglia, di politica per farci un partito? E la politica e il lavoro e la scuola e il diritto e la giustizia e il rispetto. Il tempo, il silenzio. Avete un post-it che vi ricordi cosa sono?

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