giovedì 26 giugno 2014

L'amore

Quando l'amore fa sentire l'altro rispettato, non umiliato, non distrutto ma sostenuto, quando l'amore ci fa sentire nutriti, liberi, allora scende a profondità maggiori.



mercoledì 25 giugno 2014

C'è mancanza di coraggio e stanchezza, tutto è relativo.

Il problema della nostra generazione - e lo dico con il cuore in mano, perché ne faccio pienamente parte - è che abbiamo perso l'abitudine di dirci tutte le cose in faccia.
Non parlo soltanto di quando litighi con qualcuno, parlo delle cose più semplici: stiamo insieme tutta la sera, ridiamo e scherziamo e ci prendiamo in giro, poi si fa tardi e ci salutiamo, e solo dopo dieci minuti ho il coraggio di inviarti un sms e di dirti che avevi un vestito bellissimo.
È così per tutti, non raccontiamoci bugie: si sta perdendo il valore di dirsi le belle e le brutte cose mentre si cammina lungo il lago o davanti ad un caffè. Me ne rendo conto, perché sono il primo: davanti al cellulare sono capace di parlare per ore con persone a cui voglio bene e che mi stanno davvero a cuore, però spesso se devo dire qualcosa di importante mi sento in colpa a scrivere un messaggio. E invece lo faccio. Troppo spesso non trovo la forza di dire quello che penso dal vivo, anche se magari è semplicemente un mio parere o un complimento. Che se poi ci fermiamo un attimo a pensare, quando invii un sms i secondi che seguono sono uno strazio peggio degli esami di stato. È una tortura, "cosa starà pensando?", "che faccia avrà fatto?", "perché è online e non mi risponde?". È buffo, ma la via più semplice è anche quella più difficile. Se vai dal ragazzo che ti piace e gli dici "sono cotta di te", lui non può fissarti come se fosse online e non dire nulla: non può! (Se lo fa, dategli una sberla).
Se devo andare da un amico e dirgli che mi ha dato fastidio un suo comportamento, scrivergli su whatsapp è molto facile, ma poi ci sono sempre fraintendimenti e finisce che non ci si capisce, si peggiora solo la situazione. Quante volte si litiga perché non riusciamo a decifrare il tono della voce che si nasconde dietro ad alcuni pixel neri su sfondo bianco? Quante volte nel nostro cervello si aprono mille opzioni: ma che voleva dire? Quante volte abbiamo letto un post su facebook e abbiamo pensato "questo è riferito a me"? È ridicolo, no?
Non odio l'epoca in cui sono nato: mi affascina la tecnologia poiché ci offre decine di centinaia di stupende opportunità. E sono sicuro che le persone che pensano a noi giovani come a dei malati che stanno davanti ad un cellulare dalla mattina alla sera ed oltre, si sbagliano di grosso. Noi usciamo spesso e abbiamo gli amici e qualcuno di più di un amico, non è questo il vero problema: è che a volte la semplicità di una chat ci rovina.
Dobbiamo riconoscere l'importanza di parlare dal vivo, a venti centimetri l'uno dall'altro, lasciare da parte i cuoricini colorati e prendere più tempo per fare delle confessioni faccia a faccia.
Un po' di coraggio ci vuole, perché parlare col cuore in mano è difficile: ma sentirsi dire la verità ed ascoltare parole dolci con le proprie orecchie è molto, molto, molto più gratificante che sentire il telefono vibrare e leggere il suo nome sul display del cellulare.




Portami dove mi devi portare, Venere e Marte o altri locali, fammi vedere che cosa succede a partire davvero...


Il mondo non è ancora esaurito: fammi vedere domani qualcosa che non avevo mai visto prima.


Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest’ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti.
In realtà c’è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l’ignoto lontano da ogni certezza possibile… c’è una sola arte, una sola dottrina, un solo mistero: lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando alla volontà dell’Esistenza, non aggrapparsi a niente, né al bene né al male. Allora si è redenti, liberi dalla sofferenza, liberi dalla paura.



lunedì 23 giugno 2014

L'amore come un cappello


Innamorarsi è un cappello.
Davvero, non ridete. E' un cappello.
Io, per esempio, innamorata, sono un cappello di paglia. Leggero, ampio. Di quelli dove ci infili un papavero e una spiga di grano e ti svolazza per qualsiasi cosa faccia quel playboy di vento.
Marzia, innamorata, è un berretto di lana che scalda e avvolge. Alessio è un cappellino con la visiera perchè l' amore gli fa nascondere persino gli occhi. Giulia è un cappello celeste da fatina. Tutta stelle,serenate e fantasia.
Luca è un cilindro scuro da cui tira fuori colombe e conigli (finchè gli dura la magia).
E poi ci sei tu.
Cappello del mio cuore.
Tu ti piazzi in testa e non te ne vai.
Tu mi turbi.
Tu sei un turbante.
Ecco. Tu sei un turbante.



Foto: *Innamorarsi è un cappello.
Davvero, non ridete. E' un cappello.
Io, per esempio, innamorata, sono un cappello di paglia. Leggero, ampio. Di quelli dove ci infili un papavero e una spiga di grano e ti svolazza per qualsiasi cosa faccia quel playboy di vento.
Marzia,innamorata, è un berretto di lana che scalda e avvolge. Alessio è un cappellino con la visiera perchè l' amore gli fa nascondere persino gli occhi.Giulia è un cappello celeste da fatina. Tutta stelle,serenate e  fantasia. 
Luca è un cilindro scuro da cui tira fuori colombe e conigli (finchè gli dura la magia).
E poi ci sei tu.
Cappello del mio cuore.
Tu ti piazzi in testa e non te ne vai.
Tu mi turbi.
Tu sei un turbante.
Ecco. Tu sei un turbante.*
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Baciosera
©i papaveri sussurrano al tramonto
(foto da Art Pics-© Arthur Burming)

mercoledì 18 giugno 2014

"Cose di tutti i giorni" o "cose di un tempo"?




Non credo di amare tantissime cose, ma eccone un paio tra queste: amo il primo sorso di caffè al mattino, amo leggere le parole degli altri e trovare una connessione tra esse, amo meravigliarmi, amo guidare la notte senza avere una destinazione precisa, amo la gentilezza racchiusa nella tristezza come promemoria del fatto che riesco ancora a 'sentire'.








martedì 17 giugno 2014

venerdì 13 giugno 2014


Io le ho viste le donne perse,
camminano raso al muro e tengono d'occhio l'ora, hanno paura d'aspettare, paura di aver perso tempo.
Le donne perse ascoltano in silenzio e non ti parlano di loro, quando gli chiedi "come stai?" , raccontano d'altro, di come la zia di quella sua amica si è rotta la gamba, ma non dicono mai "io sto ... "
Eludono il discorso con eleganza e si sentono perse quando nessuno gli chiede più come stanno.
Allontanano per paura di avvicinarsi, mordono pe...r paura delle carezze.
Le donne perse hanno sempre un foglio accanto ed una penna da qualche parte nella borsa, sperando che arrivi il momento giusto. Credendo sempre nel momento giusto.
Le donne perse le ho viste e mi son sentita in dovere di fargli un sorriso, forse perchè lo sono anche io, forse perchè mi perdo spesso.








Non ci provare


Prima o poi mi aprirò in due con tutte queste coltellate improvvise, ma fino ad allora starò in piedi...






lunedì 9 giugno 2014

Ciao, ci sentiamo in un momento meno nero.

A volte cadi a terra, perché a terra c'è qualcosa che devi trovare....


O almeno così mi piace credere.



Silence

Non posso essere sempre d'accordo con le scelte altrui, non posso essere sempre accondiscendente per non ferire, non posso sempre far finta che non sia importante.
Ma la delusione non ha una fine, talvolta.



Perchè sei viva, viva...

Perché sono troppo viva, troppo traboccante, per vivere "tra parentesi". Ho battuto i piedi per la rabbia e ho pianto; poi mi sono impegnata a cercare un ruolo, un posto per me che richiedesse tutto quello che ho da dare.



giovedì 5 giugno 2014

A volte, benedetto sia il beneficio del dubbio

Ho diviso la mia vita tra i numeri e le lettere. Entrambi mi accompagnano in ogni giorno della mia vita. Ho scelto i primi per più "onestà", se così si può definire: quando scrivi un numero, quello resta il suo significato, la sua potenza, la sua pesantezza, la sua lunghezza, il suo fascino. Un numero non può significare altro. Può solo piacerti o meno, tutto qua. E certe volte penso che sarebbe bello poter scrivere la realtà solo in funzione di questi piccoli numerelli, che se ci pensate bene poi sono soltanto 10, eppure possono descrivere cose molto più grandi di loro...


Poi però mi fermo, in genere verso sera, quando sento qualcosa dentro che comincia a chiamarmi e a dirmi "e la fantasia, i sogni, le emozioni, i ricordi, i momenti... quell'abbraccio, quel bacio, quella carezza, quel consiglio... e quelli come li descrivi? Inizi a fare un elenco e poi metti loro un voto?".


No. Assolutamente no. Per descrivere tutto questo ho proprio bisogno delle parole, e a volte non bastano neppure quelle, ma si sa che pure il silenzio ha "le sue parole". Che poi possono farti bene o farti male, questo è esperienza comune, ma le parole sono fantastiche proprio perché piene di sfumature: una stessa parola, in dieci contesti diversi, può indicare dieci cose diverse. E poi volete togliere tutto il fascino di "cercare di capirsi"? Se ogni singola composizione di lettere volesse pretendere di avere soltanto un significato, sarebbe tutto così piatto. Io dico una cosa e può essere solo quella. Certo, a volte siamo noi stessi ad avere bisogno di più chiarezza, e la schiettezza può non sembrare un difetto. Però tutta la sostanza sta nell'essere un po' diversi, e cosa c'è da comprendere se per tutti universalmente ci fosse un significato univoco?


Io non avrei più voglia e curiosità di conoscere gente nuova, non avrei più aspettative nei confronti di nuovi sussurri dal sapore differente, vedrei tutto così tremendamente reale, che la mia fantasia non riuscirebbe più a volare... Si perderebbero tutti quegli approcci da "imbranati" ma naturali, tutti quei gesti un po' goffi che però fanno tanta tenerezza... e non ci sarebbero più tutti quei "ci provo con parole mie", perché sarebbero parole di tutti...




martedì 3 giugno 2014

Ti auguro il meglio...

Ti auguro di sentire in ogni situazione un angelo accanto a te, soprattutto in quelle situazioni più difficili da vivere. Ma ti posso assicurare che se presti attenzione ed ascolto al tuo cuore sicuramente riconoscerai l’angelo che ti è vicino, è dentro la tua anima.
Se riuscirai ad ascoltarlo la tua vita verrà trasformata, sentirai la sua presenza e affronterai la vita in modo diverso perchè riuscirai a riequilibrare la tua energia positiva e attraverso il dialogo interiore vivrai una vita migliore.