Mi rimetto ad una delle più antiche credenze dell'umanità: che l'avvenire debba riprodurre il passato. Quel che è già accaduto accadrà di nuovo, e ciò che è stato frequente ieri lo sarà domani. Differentemente, però, alcune volte esistono liste di avvenimenti che terminano con dei puntini di sospensione, a indicare che si tratta di una sequenza potenzialmente infinita. Il senso dei puntini è il seguente: "Attenzione, la lista non è terminata, posso mettere a vostra disposizione altri avvenimenti, tanti quanti ne vorrete, e se qui ne ho scritti così pochi è solo per ragioni di spazio".
Diciamolo in modi diversi, alla Cyrano. Libertario: l'unica regola è che non ci sono regole. Metafisico: il passato non sempre determina il presente.
Il caso esiste, e noi l'abbiamo incontrato. Parliamo di caso quando non si possono più fare predizioni affidabili, quando il passato non determina completamente il presente, quando una serie di osservazioni non si lascia schematizzare. Certo, nell'incertezza ci sono sfumature.
Si è creduto per molto tempo che si potesse distinguere il caso dal suo opposto, la conoscenza del futuro, la prevedibilità totale, come si può distinguere la vittoria dalla sconfitta. Ma spesso dimentichiamo la più grande e importante lezione: l'incertezza non è legata alla complessità. Il caso non nasce solo dalla molteplicità dei fattori e delle cause: lo si può generare anche attraverso meccanismi molto semplici.
Siamo davvero di fronte a un paradosso: come ottenere l'incertezza partendo dal nulla?
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