domenica 16 settembre 2012

Torno a (de)scrivere dai pensieri della domenica.

Proprio oggi pensavo a quanto i gesti di ognuno di noi non siano poi tanto piccoli, e, fino a che punto, possano toccare e plasmare l'anima di chi incontrano. Più che paragonarli ad una goccia d'acqua in un oceano, che poi il mare, con il tempo, si riprende tutto ciò che gli appartiene... ebbene, mi verrebbe da pensare ad ogni azione come ad una infinitesima parte della materia, microscopica, impercettibile al tatto ed allo sguardo, ma in grado di attuare delle metamorfosi quasi da stregoneria. Come pensare che un elettrone in più o uno in meno siano fautori della vita piuttosto che della morte, che diano alla sostanza un colore simile al corallo piuttosto che al blu del cielo, che servano per una cura piuttosto che a far nascere un nuovo male.
E così, se io entro nella tua vita accarezzando le tue idee o aggredendo ogni tuo pensiero, c'è differenza... c'è differenza tra un urlo ed un sussurro, tra la compassione e la sensibilità, tra la morbidezza e la durezza quando ascolto la tua voce... c'è differenza tra una lacrima od un sorriso che faccio nascere in te...
E, per tutto questo, ho pensato che bisogna essere concreti nei mezzi, e sognatori nei fini.

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