mercoledì 4 settembre 2013

E parlo o non parlo di me?

-Che le parole, non si possono sempre trattenere, arrivano e spingono. Spesso le ricaccio indietro, come se uscendo potessero creare un gran fracasso, o una delusione che rimarrebbe scolpita, troppo, dove? - in me , o nel tuo cervello. "L'educazione prima di tutto! " mi torna in mente questa frase ,mi veniva ripetuta spesso ed io non parlavo più nel timore di dire oscenità. Ma poi se non possono tornare indietro, dovrò scusarmi? farò fioretto tutta la settimana,studierò il doppio e leggero più libri. Quale tortura se ripenso ad allora, ed ancora è così, peso soppeso e penso... troppo direi a volte... Da li nascono i miei puntini di sospensione... vorrei mai finissero le parole, vorrei poterle urlare, vorrei cantarle e carezzarle, vorrei averle scritte, le avrei ritrovate li ad aspettarmi. Ma non le ricordo più ! Vorrei... Voglio. Piango ogni tanto, sono emozioni che si liberano, quelle volano, si disperdono, ritornano. le parole raccontano, e curano,quando sono brutte, quando sono belle. Non c'è una bella copia, no! Spesso non rileggo, dovessero rimanermi troppo impresse, dovessero rimproverarmi, dovessero dirmi che non posso usarle. È solo una brutta, la scrivo e poi un click... magari cancello. È allora non parlo di me, attraverso me, niente rimane dei miei scritti e se nessuno li legge che importa... e ti racconto poesie, e mi racconto e gioco nelle immagini. Fantasmi d'inchiostro vanno via, resta solo il ricordo.

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