domenica 9 dicembre 2012

Ci sono persone che vivono un'esistenza intera senza mai rivelare a nessuno la tempesta dei sentimenti di cui loro sono vittime. Ci sono persone con situazioni familiari che non si fanno mai trapelare, ma neanche minimamente, neppure quello che è il loro mondo interno, quello che amano, quello che odiano. E il silenzio dei sentimenti è più vasto di quello che si possa pensare. Noi anzi, spesso, siamo abituati a qualcosa di diverso, siamo abituati, per esempio, a persone che si innamorano e lo devono dire su tutti i giornali, lo devono dire anche in televisione. Ma chi crede a queste persone? Chi crede a quelle parole? Io credo molto di più al silenzio dei sentimenti. Ed allora mi vengono in mente quelle situazioni analitiche molto profonde, molto intense, così ricche di significato che non possono neanche essere descritte, e che nascondono - uso questa parola, perché è proprio l'esatta parola che si dovrebbe usare - questa dimensione del sentimento che non si manifesta, ma che pure comunica. Cioè, poi il punto è questo: non c'è bisogno di dire una sola parola, ma quel sentimento ha già detto tutto. E allora il silenzio dei sentimenti, il silenzio di una situazione emotiva che non viene fuori, in superficie, diventa, in un certo senso, la matrice di una ricchezza incredibile, una ricchezza che non va comunicata verbalmente, ma va comunicata da cuore a cuore. E in quella comunicazione ci sono i misteri della vita più profondi che io conosca.

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