lunedì 4 febbraio 2013

Tremendi e veri giochi di parole

Diciamo sempre "ci penserò domani", la sera tardi, quando qualcuno ci domanda cose alle quali non vorremmo pensare, ma che non possiamo fare a meno di pensare... ma di giorno nulla cambia, se non la luce del sole che ci porta a sorridere un po' di più, in compagnia, qualunque compagnia... si ha sempre meno paura di giorno...

Ma dico io: qual è questo domani?
Già oggi è domani, eppure continuo ad aspettare un domani che sappia più di domani, che porti con sè un profumo che io sia in grado di capire, di comprendere, che abbia un pensiero più leggero per dar riposo alle mie spalle, che abbia pochi colori ma mille sfumature...

Agli occhi disattenti sembra sempre tutto semplice, "la vita è la tua, fa' ciò che vuoi"... alle labbra piene di giudizio sembra tutto così banale, "ci sono passate altre mille persone prima di te"...
A tutti questi vorrei rispondere che non ho bisogno di volgari, nel senso di popolari, frasi storiche che circolano velocemente lungo uno strano filo che collega tutte le opinioni comuni, per contagiare tutti, ma proprio tutti...
...eccetto quei due o tre, che saran pur pochi, ma senza i quali smetterei immediatamente di essere così, come sono...

E ci penserò, più realmente, oggi... ma a voi, Signori del Giudizio, voi che avete due ore in più di vita di me e vi sentite pronti a fare i padri della terra e del cielo, a voi dico domani, per giocare d'anticipo, così che domani non troviate più spazio ove colpirmi, perchè io sarò già al lavoro per migliorare la mia vita, e per migliorarmi.

E voi domani dove sarete? A fare gli spettatori della mia vita.



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