domenica 16 giugno 2013

Fragili fragilità

Quando dico di essere fragile, non intendo dire che chiunque può ferirmi.
Non sono così, io non permetto a chiunque di toccarmi il cuore, o di smuovermi dentro. A primo impatto sono freddo, a volte posso sembrare un po’ stronzetto, come se non mi importasse della gente che ho intorno.
Se uno sconosciuto mi insulta, o mi giudica, rispondo male e non me ne preoccupo.
Io ho due strati. La gente che non mi conosce, viene a contatto con il primo dei due, quello esterno. La corazza. Lo strato resistente a tutto, che mi protegge. E’ un muro che nessuno può abbattere. Ma qualcuno lo supera: è vero, il muro che ho attorno non lo distrugge nessuno, ma qualcuno, pochissime persone, riesce a scavalcarlo lentamente.
E’ lì che incontrano me. Mi fido forse di cinque o sei persone in tutto, e queste sono riuscite a crearsi uno spazio dentro di me. Non mi fa male la gente che tira i calci al muro, di quelli non mi importa. Sapete cosa fa male? Chi se ne va.
Quando qualcuno si fa spazio nel mio cuore, lo fa per restarci. Chi dice di tenerci a te, dovrebbe farlo per sempre. Ma non è mai stato così. Riescono tutti ad uscire, a volte in silenzio e altre volte con violenza, ed è allora che mi sono scoperto fragile. Sono fragile quando una persona a cui voglio bene mi volta le spalle.
Sono fragile, quando mi salutano in mille persone ma una si dimentica, e io piango. Un fiore in balia del vento, avete presente? Non può più tornare nel suo germoglio e ripararsi dall’esterno. Si è esposto. Ha mostrato il meglio di sé, ha donato i suoi petali, non c’è un modo per tornare indietro. Un fiore è fragile solo quando sboccia.
Io, io sono fragile solo quando decido di amare, perché quando amo, non c’è nessun muro a proteggermi. Non so essere forte quando si tratta di amore.


Nessun commento:

Posta un commento

Pensieri